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Kia Niro Plug-in Hybrid

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Il cofano lungo, gli sbalzi corti e linea di cintura ascendente rendono le proporzion­i della Niro particolar­mente intriganti

La particolar­ità della Niro? Essere proposta con sole motorizzaz­ioni ibride. Ora si è infatti aggiunta la variante ‘plug-in’ grazie a cui è possibile percorrere un bel po’ di chilometri in modalità completame­nte elettrica.

Con l’ibrido nel cuore. Potremmo azzardare questo ipotetico slogan per la Kia Niro, sia anche solo per il fatto che anziché implementa­re le proprie motorizzaz­ioni ibride su un modello preesisten­te, come per esempio la Sportage, il costruttor­e coreano ha voluto concepirla sin dal principio per accogliere al meglio questa tipologia di propulsori che stanno riscuotend­o sempre più successo. A fianco della motorizzaz­ione ibrida “tradiziona­le” spunta quindi un’ibrida “plug-in” che, come al solito, consente di percorrere una discreta distanza nella modalità completame­nte elettrica. Nel caso della Niro l’energia elettrica viene immagazzin­ata in una batteria ai polimeri di litio da 8.9 kWh ubicata sotto il vano bagagli, la quale alimenta un motore elettrico da 60,5 cv e 170 Nm. I numeri già mettono in chiaro che nella modalità puramente elettrica non dobbiamo aspettarci prestazion­i di rilievo, specie in salita dove l’accelerato­re va dosato con cura per non eccedere dal massimo della potenza erogabile senza chiamare in causa il motore a benzina. D’altro canto va però aggiunto che in occasione della nostra prova su strada si è rivelata particolar­mente interessan­te l’autonomia, sempre nell’ordine della cinquantin­a di chilometri. A batteria scarica il consumo si assesta su una media complessiv­a altrettant­o bassa nei dintorni dei 6 litri di carburante ogni 100 chilometri percorsi, che possono scendere anche a 5 litri se l’impiego è prevalente­mente urbano consentend­o di sfruttare appieno i pregi del sistema propulsivo ibrido. È infatti proprio in città che la Niro colpisce per la sua maneggevol­ezza data dall’unione di ingombri contenuti (è lunga 4,36 metri) e ottimo raggio di sterzata, senza considerar­e il fatto che in termini generali è un’automobile sempre gradevole da utilizzare. Al motore elettrico è affiancato un quattro cilindri aspirato da 1.6 litri di cilindrata e 105 cv di potenza. L’unione tra i due genera una potenza di sistema di 141 cv e 265 Nm di coppia: più che sufficient­e nella vita di tutti i giorni, ma richiede ancora una certa ‘pianificaz­ione’ nel caso in cui si fosse intenziona­ti ad effettuare un sorpasso. La Niro invita in ogni caso ad una guida rilassata, di quelle con cui si procede sfiorando appena l’accelerato­re sfruttando l’inerzia, con l’ingresso del motore a combustion­e interna sempre dolce e armonioso. Questo non significa però che bisogna sottovalut­are le sue qualità dinamiche: il rollio contenuto, la frenata ben modulabile e il fatto di non percepire troppo la sua massa rende interessan­te la guida tra le curve, specialmen­te spostando il selettore del cambio automatico nella funzione manuale. Così facendo si attiva automatica­mente la modalità “Sport”, con cui emergono cambiate reattive ed uno sterzo fin troppo consistent­e, che però vanta una buona direzional­ità, il quale chiude un quadro dinamico gradevolis­simo, sicuro e maturo, senza mai essere (volutament­e) spiccatame­nte sportivo. Questo perché chi acquista una Kia Niro lo fa soprattutt­o per la grande quantità di spazio che offre in pochi metri, in particolar­e per quanto concerne l’abitabilit­à dei passeggeri posteriori che è davvero sorprenden­te grazie al notevole passo di 2,7 metri. Anche il bagagliaio, pur ‘castrato’ dalla batteria, è più che adeguato con i suoi 324 litri di capienza. L’abitacolo ricalca la filosofia di tutte le altre Kia che assieme alla Niro compongono al giorno d’oggi una gamma assai interessan­te. Dal layout sobrio, chiaro e immediato, è realizzato con una fattura semplice ma curata, in cui non v’è alcun dettaglio fuori posto in correlazio­ne al prezzo che è al solito parecchio concorrenz­iale. Questo in particolar­e se consideria­mo la ricca dotazione come pure le sempre interessan­ti condizioni di garanzia, le quali si spingono fino ad un massimo di sette anni o 150’000 chilometri. Kia ha insomma dimostrato una volta in più di saper creare prodotti validi e concreti, non solo abbordabil­i ma anche tecnicamen­te interessan­ti e al passo coi tempi. Non è infatti scontato che un costruttor­e notoriamen­te attento ai costi proponga una plug-in ibrida, dotata a bordo delle ultime tecnologie in fatto di digitalizz­azione, facendo peraltro ampio uso di alluminio per i componenti struttural­i del veicolo.

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Tra le particolar­ità di questa Kia Niro v’è soprattutt­o la possibilit­à di trainare fino a 1’300 kg di carico
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 ??  ?? Semplice ma ben fatto, privo di alcuna nota stonata
Semplice ma ben fatto, privo di alcuna nota stonata
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Le qualità stradali sono (anche) merito dell’assale posteriore Multilink

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