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Con la testa nella Mela

Roger Federer inizia con il piede giusto nell’Ohio, ma l’obiettivo è uno solo: arrivare al top al via degli Us Open di New York

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A cinque settimane dalla prematura uscita nel torneo di Wimbledon per mano di Kevin Anderson, Roger Federer è tornato in campo a Cincinnati, con un chiaro doppio 6-4 sul tedesco Peter Gojowczyk al primo turno. Nonostante si sia già imposto sette volte a Mason, un sobborgo di Cincinnati, il grande obiettivo dell’ultima parte di stagione rimane ovviamente l’appuntamen­to con lo Us Open di New York. Quale test significat­ivo, il basilese avrà a disposizio­ne il torneo dell’Ohio, nel quale fa figura di favorito, soprattutt­o dopo la decisione di Rafael Nadal di non prendervi parte. Ciò nonostante, l’elvetico mette subito i puntini sulle “i”... «Sono venuto a Cincinnati senza alcuna pressione, mi concentro partita dopo partita». Per Federer tutto è condiziona­to all’appuntamen­to nella Grande Mela, al via tra due settimane. Da quindici giorni si trova negli Stati Uniti per abituarsi al clima e all’umidità. Il blocco di allenament­i previsto a Dubai è stato drasticame­nte raccorciat­o per permettere a lui e a tutta la famiglia di viaggiare alla volta di New York, dove il basilese si allena nell’Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadow, teatro di quello che spera poter essere il suo ennesimo trionfo... «È importante che io possa essere al 100% al via del torneo di New York», ha commentato dopo la vittoria su Gojowczyk. Dopo la pausa forzata del 2016 a causa dell’infortunio al ginocchio, lo scorso anno l’Us Open era stato guastato dai problemi alla schiena che gli avevano fatto saltare Cincinnati ed avevano causato la precoce eliminazio­ne a Flushing Meadow. Per la prima volta dal 2015 arriva a New York al meglio della condizione... «La salute e la freschezza rappresent­ano l’aspetto più importante», ha ag-

giunto il basilese, il cui ultimo dei cinque titoli all’Us Open risale a dieci anni fa. Stando a quanto mostrato contro il tedesco Gojowczyk, la lunga acclimataz­ione ha già dato i suoi frutti. A Federer sono bastati due game per adattarsi alle condizioni. Dopo aver respinto due palle di break al suo primo impegno alla battuta, ha subito trovato il ritmo di gara e ha strappato il servizio all’avversario per portarsi sul 3-2. Il primo matchball lo ha sfruttato dopo circa un’ora di gioco... «Sapevo ciò che dovevo e ciò che volevo fare. È stato bello tornare in campo, così la mia ultima

partita non è più quella contro Anderson». Oggi affronterà l’argentino Leonardo Mayer (Atp 50). A Cincinnati gli è stato pure chiesto di un’eventuale partecipaz­ione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, anche in consideraz­ione del recente contratto firmato con una nota marca d’abbigliame­nto nipponica... «Se potessi giocare a Tokyo sarebbe grande. In caso contrario, amen», ha affermato. Precisando che le Olimpiadi non rappresent­ano un tema d’attualità e che nemmeno conosce i criteri di selezione. Al momento una sola cosa conta: New York e il suo Us Open.

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KEYSTONE Battuto il tedesco Gojowczyk, il renano sfiderà ora l’argentino Mayer

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