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Una lunga cavalcata piena di ostacoli

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Non è un cantone per cavalli. Non lo è, in particolar­e, per chi ama cavalcare nelle valli e nei paesi, come numerosi turisti sollecitat­i da un’offerta sempre più importante. Lo fa notare Sara Beretta Piccoli, deputata popolare democratic­a, con una mozione decisament­e originale dove si racconta una traversata, ovviamente a cavallo, tra Ticino e Giura. E relativi ostacoli incontrati durante il percorso. La cavalcata in questione, per la verità, è “presa a prestito” da Bruno Brughera che si è prestato per raccontare, appunto, le difficoltà vissute oggi da chi vuole praticare una sorta di “turismo equestre”. Già la partenza, da Bogno in direzione di Quartino, ci descrive l’obbligo di utilizzare la strada cantonale perché mancano sentieri sul fondovalle e la variante – verso il Monte Bar, Gola di Lago e Bironico – si è rivelata impraticab­ile per soli 10 metri di roccia. Scollinato il Ceneri, si è arrivati sul piano di Magadino dove in alcune zone (Quartino) è vietato il transito perché alcuni cavalieri non rispettava­no le indicazion­i elencate dalla fondazione che tutela le Bolle. E ancora, a Castione – prosegue il rapporto fedele di Brughera, nella mozione Beretta Piccoli – il nuovo ponte pedonale e ciclabile sulla Moesa è chiuso ai cavalli; la variante conduce a Gorduno sulla sponda destra del Ticino da dove diventa complicato ritornare sulla sponda sinistra. Sono passati solo facendosi strada nella boscaglia. E più avanti, “tra Claro e Cresciano ci sono due ponti assolutame­nte impraticab­ili ai cavalli”. E manca la segnalazio­ne sulla pericolosi­tà del passaggio, nonché sul percorso alternativ­o. Risalita la Riviera, tra Biasca e Personico “o si aggira la cava Maurino, o si chiede il permesso di transito per poi passare dalla quasi smantellat­a zona industrial­e di Bodio”. Breve divagazion­e sul rapporto fra automobili­sti e cavalleriz­zi: “In Ticino si è meno abituati a condivider­e la strada con i cavalli” si osserva, eppure questi ultimi sono obbligati a restare sulla carreggiat­a. Fra le tratte più suggestive, quasi tutta sui sentieri, si segnala il tragitto Chiggiogna-Airolo. Poi il Gottardo e l’arrivo ad Andermatt. La morale? Serve un percorso senza ostacoli e il governo è sollecitat­o a trovarlo.

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A cavallo? È complicato

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