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Due sfumature di verde

Alimenti equi, sovranità alimentare: iniziative diverse, ma a quanto pare non per i cittadini Il testo dei Verdi è meno radicale di quello di Uniterre. Gli ecologisti sperano che gli elettori distinguan­o.

- Di Fabio Barenco/Ats

Le due iniziative popolari di stampo agricolo in votazione il 23 settembre godono per il momento di un’ampia maggioranz­a. Dal primo sondaggio Ssr (cfr. sotto) risulta pure che i cittadini tenderebbe­ro a votarle in blocco, senza differenzi­arle. Ciò potrebbe risultare un problema per i Verdi, visto che la loro iniziativa ‘Per alimenti equi’ è chiarament­e meno radicale di quella del sindacato agricolo Uniterre sulla ‘sovranità alimentare’. Quest’ultima prevede infatti l’introduzio­ne di dazi all’importazio­ne sui generi alimentari che non sono stati prodotti nel rispetto dell’ambiente, degli animali e in condizioni di lavoro eque. I prodotti importati, inoltre, dovranno rispettare gli standard elvetici in materia. Anche il testo dei Verdi va in questa direzione, ma su questi aspetti è stato formulato consapevol­mente in modo più aperto. L’iniziativa ‘Per la sovranità alimentare’ è invece formulata in modo più rigido e secondo il Consiglio federale sarebbe contraria al diritto internazio­nale, visto che prevede dazi su prodotti alimentari che non rispettano le norme sociali ed ecologiche svizzere: non sarebbe conforme alle regole concordate con l’Organizzaz­ione mondiale del commercio, all’accordo agricolo con l’Unione europea e ad altre intese di libero scambio. Inoltre l’iniziativa di Uniterre prevede anche che le basi dell’agricoltur­a svizzera siano riviste: la Confederaz­ione deve avere voce nelle aziende agricole, nell’industria alimentare, nella produzione e sui prezzi. A causa di queste differenze evidenti, i Verdi si sono tendenzial­mente distanziat­i dall’iniziativa di Uniterre. Le due campagne di votazione sono, perlopiù, organizzat­e in modo indipenden­te: «Ci scambiamo informazio­ni, ma andiamo avanti da soli», ha affermato a Keystone-Ats la consiglier­a nazionale dei Verdi e co-presidente del comitato d’iniziativa Maya Graf (Bl). Per la deputata ecologista è comprensib­ile che entrambi gli oggetti riscuotano quasi lo stesso successo nei sondaggi, visto che mettono l’accento sulla sostenibil­ità e sulla produzione locale, ma non sa dire se ciò avrà effetto sulla campagna. Uniterre dal canto suo preferisce sottolinea­re i punti che i due testi hanno in comune, indicando che gli obiettivi sono gli stessi. A livello nazionale le due campagne si svolgono separatame­nte, ma in alcuni cantoni – soprattutt­o in quelli romandi – i comitati lavorano assieme. A Ginevra sono addirittur­a stati stampati manifesti in comune. Graf ha voluto precisare che i comitati regionali sono liberi di agire come meglio credono. Pure il sondaggio Ssr mostrerebb­e che per il momento i cittadini mettono le due

iniziative nello stesso calderone: “Se una persona voterà ‘sì’ a un’iniziativa, accoglierà probabilme­nte anche l’altra”, ha indicato l’istituto gfs.bern, che ha svolto l’inchiesta. Se questo sarà effettivam­ente il caso, è tutto da vedere. Intanto, però, anche i contrari vanno in questa direzione: la loro campagna – condotta da un unico comitato che invita a deporre due ‘no’ nelle urne – combatte entrambi i testi con gli stessi argomenti. In conclusion­e, se la situazione rimarrà questa, con ogni probabilit­à, un’iniziativa ‘tirerà’ l’altra ed entrambe verranno o accolte o respinte. Ma se i cittadini riuscirann­o a differenzi­are tra i due testi, come sperano i Verdi, probabilme­nte sceglieran­no quella meno radicale.

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TI-PRESS Si vota il 23 settembre

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