Malta chiude i porti alla nave italiana
Roma – Questa volta è Malta a dire no all’Italia. La nave Diciotti della Guardia costiera italiana con 177 migranti a bordo si è vista rifiutare l’ingresso nei propri porti da parte delle autorità maltesi. La nave, in mancanza di indicazioni sul da farsi, resta dunque al largo, tra Malta e Lampedusa, mantenendo l’isola italiana come punto di riferimento in caso di necessità o emergenze sanitarie che impongano di trasportare chi sta male. È stato il caso di 13 eritrei, tra cui alcuni bambini e una donna che avrebbe subito violenze in Libia, trasferiti nel poliambulatorio di Lampedusa perché bisognosi di cure. Sulla vicenda è in atto una nuova prova di forza tra Roma e La Valletta. Matteo Salvini ha fornito una ricostruzione del salvataggio, secondo cui l’intervento è stato condotto in prima battuta da Malta in acque maltesi. Poi, ha detto Salvini, i maltesi hanno “accompagnato” il barcone verso le acque italiane dove è intervenuta la nave della Guardia costiera italiana: quest’ultima, però – ha lamentato il ministro – ha agito senza avvertire il Ministero. Malta da parte sua ha risposto con una netta chiusura, affermando che Roma “non ha appigli legali per chiedere” un porto maltese e che “il porto più sicuro è Lampedusa”. “Seguiamo gli sviluppi molto da vicino", ha fatto sapere la portavoce della Commissione per la migrazione, Tove Ernst. “Per il momento – ha aggiunto – non sono al corrente che vi siano contatti tra la Commissione e gli Stati membri” per un accordo sulla distribuzione dei migranti a bordo, intesa, che come in altri casi precedenti, permetterebbe di trovare un porto sicuro per lo sbarco. “Ma come in passato, siamo pronti, se c’è necessità, a fornire sostegno al coordinamento e prestare tutto il nostro peso diplomatico per soluzioni veloci”. Resta il fatto che, di nuovo, decine di migranti sono in balia di propaganda e opportunismi politico-diplomatici infraeuropei. La novità è che Salvini non potrà continuare a rifiutare l’ingresso in un porto italiano a una nave della propria Guardia costiera.