Più che A, Serie Cr7
Al via oggi il campionato italiano, che vede in Ronaldo l’occasione per il rilancio. Le impressioni di Fabio Licari della ‘Gazzetta dello Sport’.
Può un solo giocatore ribaltare, rivitalizzare, ridestare interesse in un campionato da anni in declino? Se si chiama Cristiano Ronaldo, sì. «L’arrivo di Ronaldo forse non farà direttamente bene alle avversarie della Juve sul piano prettamente sportivo – ci spiega l’editorialista della ‘Gazzetta dello Sport’ Fabio Licari –, ma a livello generale è sicuramente una manna per il calcio italiano e genererà (lo sta già facendo) effetti positivi a cascata per tutti. Ad esempio ha fatto scattare una concorrenza positiva nelle altre squadre, che hanno cercato di rinforzarsi portando in Italia altri ottimi giocatori (a loro volta stimolati dall’idea di seguire il portoghese) e di conseguenza il livello si è alzato. L’interesse sia europeo sia mondiale attorno alla Serie A è cresciuto in maniera incredibile dall’annuncio dell’acquisto di Cr7 e questo frutterà molti soldi, come d’altronde si sta già notando con l’aumento della vendita di abbonamenti, biglietti, gadget, diritti tv e chi più ne ha più ne metta. Noi stessi abbiamo notato un notevole incremento delle vendite del giornale in questo mese». Qualcuno paragona quello che è già stato ribattezzato come il “colpo del secolo” all’arrivo in Italia, nel 1982 sempre alla società bianconera, di Michel Platini, in seguito alla riapertura del campionato azzurro agli stranieri. Quelli che seguirono, rimangono ancora oggi gli anni d’oro del calcio italiano... «Platini era un buon giocatore che si pensava potesse diventare un grande campione, in questo caso invece è arrivato il migliore. Platini ha segnato un’epoca, ma era un altro mondo e anche dal punto di vista mediatico ed economico, non c’è paragone. L’arrivo di Ronaldo ha innescato una sorta di circolo virtuoso e la speranza è che il calcio italiano possa sfruttarlo per rilanciarsi, senza cadere nei suoi soliti errori. Da solo infatti Cr7 non basta. A cavallo tra gli anni 80 e 90, la Juve aveva preso Platini e Boniek, la Roma Falcao e Cerezo, il Napoli Maradona e Krol. È vero che ai tempi era più semplice perché si potevano avere solo
due stranieri e i soldi a differenza di oggi erano in Italia, però ci sono anche i cicli e in un momento che vede la Francia avere meno liquidità di prima, la Germania risparmiare e la Spagna – esclusi i top club – un po’ in sofferenza, ecco che la Serie A potrebbe tornare grande. È un’occasione unica e sarebbe un delitto sprecarla, ma molto dipenderà da come la sfrutteranno i nostri non sempre lucidi presidenti dei club, che spesso pensano più ai soldi di oggi che a programmare il domani. Vedremo se avranno il coraggio di investire per il futuro, ad esempio sistemando gli stadi per cercare di richiamare la gente negli stadi, perché oggi la maggior parte è una tristezza. Bisogna
che tutti, istituzioni comprese, collaborino per far rialzare la testa alla Serie A, perché ho paura che se non sarà ora, non sarà mai».
‘L’inter potrebbe dar fastidio’
Se il cinque volte Pallone d’Oro scombussola gli equilibri di un Paese (o quasi), figuriamoci di un campionato... «Come ha dimostrato la Supercoppa europea (sconfitta 4-2 ai supplementari contro i “cugini” dell’Atletico, ndr), cambia eccome la prospettiva senza Cristiano Ronaldo. Il Real è sembrato totalmente un’altra squadra, si capiva che mancava qualcosa e d’altronde non avrebbe potuto essere altrimenti,
perché Ronaldo è il giocatore più forte del mondo, che può essere decisivo e cambiare le partite da solo in qualsiasi momento. Questo non significa che la Juve vincerà tutto perché ha preso Ronaldo, non è una regola matematica, ma sicuramente è molto più forte di prima. Sarebbe comunque stata favorita, ma ora lo è ancora di più». E le avversarie? «Credo che l’Inter sia la società che si è mossa meglio sul mercato e che ormai abbia la rosa per competere ai massimi livelli. Se Spalletti dovesse riuscire a sfruttare tutto il potenziale della squadra, potrebbe dare filo da torcere alla Juve assieme alla Roma, che dal canto suo si è potenziata in quasi tutti i reparti (anche se non in difesa). Il Napoli invece sembra che stia soffrendo un po’ e perlomeno inizialmente potrebbe faticare. Quanto al Milan, non è certamente ancora all’altezza delle migliori e anche la situazione economica è da tenere sotto controllo, ma si è comunque mosso discretamente e sta cercando di ripartire, oltretutto affidandosi a sue ex bandiere come Leonardo e Maldini e questo lo trovo positivo». Juve (Cr7) o no, Licari ha un auspicio... «In generale mi aspetto una stagione più divertente delle precedenti e le premesse sembrano esserci. Speriamo solo che l’entusiasmo che stiamo vivendo ora non si esaurisca troppo in fretta».