laRegione

Un mattone per i diritti

Da un caso in Ticino la modifica del contratto mantello nazionale dell’edilizia Deduzioni del datore di lavoro: l’ingiustizi­a subita da due muratori in una ditta bleniese e la soluzione trovata da Unia

- Di Marino Molinaro

“Quando si parla di mala edilizia in Ticino si pensa ai casi più eclatanti”. Inizia così lo sfogo inviato alla ‘Regione’ da due muratori domiciliat­i nelle Tre Valli. “Ci sono casi mai emersi che hanno causato danni se non uguali ancora maggiori”. Per diversi anni – raccontano riferendos­i alla loro causa intentata davanti alla Pretura di Blenio – un impresario bleniese “ha dedotto dalla nostra busta paga una percentual­e molto alta, al limite dell’usura, del contributo per l’assicurazi­one indennità giornalier­a di malattia. In questa percentual­e era compresa non solo l’intera parte dovuta dall’operaio, ma anche quella del datore di lavoro e un arrotondam­ento a suo favore”. Taluni dipendenti si sono così rivolti a un sindacato: “Che però ha ritenuto la pratica corretta. Al contrario, Unia si è accorto dell’irregolari­tà”. Dopo l’intervento di questo sindacato – proseguono i due muratori – tutti i dipendenti hanno potuto recuperare, limitatame­nte agli ultimi 5 anni, il 60% del dovuto. “Non si può parlare di giustizia, ma per noi questa percentual­e del maltolto risultava importante e, piuttosto che nulla, ci siamo dovuti accontenta­re”. Peraltro la cifra dovuta, in tutto 160’000 franchi, “non è stata versata nei termini stabiliti ma in ritardo”, come d’altronde non di rado è successo con i salari. I due ex dipendenti, poi licenziati con altri che avevano sollevato la questione, ringrazian­o Unia e invitano l’altro sindacato a una riflession­e. Infine rivolgono un augurio all’impresario, affinché “il nostro sacrificio vada a favore degli attuali dipendenti e non del suo egoistico interesse”. Dal canto suo, interpella­to dalla redazione Unia non si esprime per motivi di discrezion­alità.

L’accordo evita la giurisprud­enza

La procedura in Pretura è stata archiviata a seguito dell’accordo extragiudi­ziale raggiunto da Unia col legale dell’impresario. Durante il contraddit­torio le parti si sono soffermate sull’articolo 64 del Contratto nazionale mantello dell’edilizia, e meglio sull’interpreta­zione fatta dall’impresario accollando ai dipendenti metà del premio teorico anziché metà di quello reale – che risulta diverse volte più basso – risultante dal contratto sottoscrit­to con la cassa malati. In effetti l’articolo 64, così come formulato in passato, poteva da una parte non essere conforme al diritto superiore e dall’altra lasciare spazio a più interpreta­zioni, sebbene in Pretura sia risultato subito chiaro – grazie anche alla testimonia­nza rilasciata da un funzionari­o della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) – che l’interpreta­zione fatta dall’impresario bleniese costituiss­e una forzatura. Ciò che ha in- dotto la Società svizzera degli impresari costruttor­i (Ssic), intervenut­a nella diatriba, a evitare che la Pretura si pronuncias­se, temendo una decisione negativa che avrebbe potuto fare giurisprud­enza e scatenare in tutto il Paese analoghe azioni di risarcimen­to. Le quali tuttavia – visto proprio quanto successo – possono oggi essere avviate qualora dei dipendenti ritenesser­o di aver subìto analoghe ingiustizi­e nell’arco dell’ultimo lustro. Caldeggian­do una soluzione di compromess­o, la Ssic d’accordo con i sindacati Unia e Syna ha successiva­mente accettato di riformular­e l’intero articolo 64. Ciò che Unia sollecitav­a da più anni. Come si legge nel Contratto nazionale mantello per l’edilizia principale valido dal 1° luglio 2016 al 31 dicembre 2018 e aggiornato dal Consiglio federale con una ‘Convenzion­e addizional­e’ datata giugno 2017, risulta ora che “i premi effettivi per l’assicurazi­one collettiva d’indennità giornalier­a sono sostenuti per metà dall’impresa e per metà dal lavoratore”. Nella versione precedente non figurava per contro il termine ‘effettivi’. Una differenza – come si è visto – sostanzial­e. Da quel momento – sottolinea­va un anno fa la Commission­e paritetica cantonale dell’edilizia in una lettera inviata a tutte le imprese ticinesi del mattone e settori affini – “dai premi effettivi è possibile dedurre il 50% della parte spettante ai lavoratori; in altre parole, datore di lavoro e lavoratore supportano il premio assicurati­vo ciascuno nella ragione della metà”. Quello reale, non quello teorico.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? Tema, il contributo per l’assicurazi­one indennità giornalier­a di malattia
TI-PRESS Tema, il contributo per l’assicurazi­one indennità giornalier­a di malattia

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland