Maturità ‘light’ a Napoli: l’Udc chiede spiegazioni
Il Decs è a conoscenza di istituti privati sul nostro territorio che inviano studenti all’estero per affrontare gli esami di maturità? Questa è la prima di una serie di domande che un’interrogazione parlamentare firmata Udc sottopone all’attenzione del governo. Il documento si riferisce al caso, reso pubblico lo scorso mese di luglio, di studenti ticinesi che tramite un istituto scolastico privato attivo nel Luganese, si sono recati a Napoli per sostenere gli esami di maturità liceale. Istituti scolastici privati che, secondo l’interrogazione, promuovono l’ottenimento della maturità altrove, al costo di circa 7’000 franchi. Stando alle testimonianze raccolte, citano i firmatari del testo, risulta che lo svolgimento degli esami sia avvenuto con modalità quantomeno dubbie e beneficiando di “facilitazioni strane nel passare i test”. A preoccupare i deputati Udc è in particolare il fatto che le stesse autorità di vigilanza (Ministero italiano dell’istruzione) hanno sollevato criticità e irregolarità emerse da alcuni controlli effettuati. Per i deputati dell’Unione democratica di centro non è in discussione la libera scelta del luogo di studio: “Allarmante è il fatto che si ricorra talvolta ad istituti privati sul nostro territorio per ottenere, non si sa bene come e con quali insegnamenti, diplomi, segnatamente attestati di maturità liceale, varcando il confine e in questo caso scendendo fino a Napoli”. I quesiti indirizzati al Consiglio di Stato richiedono delucidazioni sia in merito a questo caso particolare, sia in termini generali. Nello specifico vengono richieste precisazioni riguardo al riconoscimento di questi diplomi rilasciati all’estero nelle nostre scuole superiori post maturità; e rispetto al numero di studenti che, di regola, in Ticino ottengono ogni anno la maturità da istituti privati italiani, attraverso questa metodologia. Per gli scriventi è in particolare rilevante sapere quali sono i controlli applicati sugli istituti privati esteri presenti sul territorio. Infine il documento sollecita il governo a una valutazione del fenomeno per quanto concerne il livello di preparazione scolastica di questi studenti paragonato a quello degli allievi che conseguono il diploma nelle scuole ticinesi.