laRegione

Morte al lavoro di un vignettist­a, Vincino

- CLAUDIA FASCIA/ANSA

“Vignettist­a dai facili costumi” era la definizion­e che aveva fatto sua. Forse per quella strana strada che è la vita che lo aveva portato dagli inizi con Lotta Continua agli ultimi anni con Il Foglio, passando per il Corriere della Sera, Cuore, Il Male. Ma Vincino, pseudonimo di Vincenzo Gallo, morto ieri a Roma a 72 anni dopo una lunga malattia, ha seguito – matita alla mano – una sola linea: quella di riportare nei suoi disegni le contraddiz­ioni, i vizi e le ipocrisie del nostro tempo. Da uomo libero. «È stato la nostra speranza, il nostro specchio, la nostra risorsa d’acqua e di alcol e di fumo», è il saluto che si legge sul sito del Foglio, giornale fondato da Giuliano Ferrara 22 anni fa: Vincino vi lavorava dall’inizio. Ieri il Foglio ha pubblicato le sue ultime vignette, quelle inconfondi­bili silhouette un po’ sghembe, appena abbozzate, dissacrant­i. Tra assurdo e irriverenz­a, nel mirino spesso finivano i politici di destra, di sinistra, di centro. «Hai disegnato i grandi mostri della politica italiana... e mi hai lasciato solo con i mostriciat­toli. Ciao Vincino amico mio», ha scritto su Twitter Vauro. Vincino era nato a Palermo nel 1946. Nel 1968 si avvicinò ai movimenti studentesc­hi e operai militando in Lotta Continua. Nel 1972, fresco di laurea in architettu­ra e dopo le prime esperienze da disegnator­e a L’Ora di Palermo, sbarcò a Roma, chiamato dal giornale di Lotta Continua, dove rimase fino al 1978 quando diede vita a ‘L’avventuris­ta’, inserto satirico dello stesso giornale del movimento. Vincino partecipò anche alla nascita della rivista Il Male, di cui sarà direttore per quattro anni (dei cinque in cui venne pubblicata), fino alla chiusura, nel 1982. Poi è la volta della direzione di Ottovolant­e, uscito per soli 10 giorni. Seguono collaboraz­ioni con Il Clandestin­o, supplement­o de l’Espresso, con Tango, supplement­o de l’Unità, e con Linus, Zut, Corriere della Sera e Cuore, di cui sarà una delle colonne portanti dal 1988 alla chiusura. Nel 2011, con Vauro, rifonda Il Male, che ha chiuso definitiva­mente nel 2013. In queste ultime settimane aveva pubblicato un nuovo libro: ‘Mi chiamavano Togliatti. Autobiogra­fia disegnata a dispense - Tomo I (abbiate fede)’.

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