Manca solo l’ultimo passo
Mario Gavranovic (D. Zagabria): ‘Vogliamo i gironi di Champions, ma contro lo Young Boys sarà una sfida fifty-fifty’
Sette partite e 3 gol. Nei 353’ disputati in stagione, significa una media di un gol ogni 50’. Mario Gavranovic, attuale capocannoniere di una Dinamo Zagabria andata in rete con altri undici giocatori in otto partite, sarà l’incubo della difesa dello Young Boys nell’andata dei playoff di Champions League. Chi uscirà vincitore dal doppio confronto si accomoderà alla tavola riccamente imbandita della fase a gironi. Un traguardo che nessuna delle due società vuole fallire... «Se facciamo astrazione dall’ultima stagione, nei precedenti undici anni la Dinamo Zagabria era sempre riuscita a qualificarsi per la Champions o per l’Europa League – commenta il 28enne ticinese –. Il mancato accesso di dodici mesi fa era stato vissuto come una vera e propria tragedia. Quest’anno l’obiettivo era rappresentato dalla fase a gironi di Europa League, anche perché il cambiamento nel format di qualificazione rendeva più difficile l’accesso ai gruppi di Champions. A questo punto, però, all’orizzonte si staglia il traguardo più ambizioso, ci manca soltanto un passo...». Lo scorso anno a sbarrare la strada al Rijeka, nel quale allora militavi, era stato l’Olympiakos proprio allo stadio dei playoff. Per quale motivo la Dinamo dovrebbe avere maggiore fortuna? «In primo luogo perché si tratta di una squadra molto più esperta, di una società abituata a giocare a questi livelli. Nutriamo grosse ambizioni, abbiamo una rosa importante e sono convinto che saremo in grado di disputare due ottime prestazioni al cospetto di una compagine altrettanto forte, ma di certo alla nostra portata». E con un tasso di esperienza internazionale inferiore a quello della Dinamo... «Sulla carta la nostra società è maggiormente abituata a disputare partite sul palcoscenico internazionale, ma se prendiamo singolarmente gli elementi dello Young Boys non mancano di certo le vecchie volpi. Sarà una sfida “fifty-fifty” e alla fine passerà il turno chi, sull’arco dei 180’, saprà trovare qualcosa di più da buttare sul piatto». Settimana prossima la sfida di ritorno andrà in scena allo stadio Maksimir. Un bel vantaggio poter decidere l’accesso alla fase a gironi davanti ai quasi 40’000 spettatori di casa... «Staremo a vedere, si è soliti affermare che il ritorno in casa rappresenti un fatto positivo, ma entrano in linea di conto molti fattori, non da ultimo il risultato dell’andata. Noi vogliamo trovare un gol qui a Berna, gol che ci aiuterebbe in vista del ritorno». Il trasferimento dal Rijeka alla Dinamo è stato un sogno avveratosi... «Parlare di sogno è forse eccessivo, ma è vero che per la mia famiglia, da sempre tifosa, la Dinamo rappresenta qualcosa di speciale. Sia io, sia mia moglie ci siamo trovati subito benissimo a Zagabria, sono molto rispettato da compagni, tifosi e dirigenti». Quindi le sirene internazionali (nell’inverno 2017 si era parlato del Torino) possono cantare invano... «Negli ultimi 4 anni in Croazia ho ottenuto ottimi risultati, come conferma il ritorno in Nazionale. È arrivata dalla Dinamo un’offerta fino al 2021 che non potevo rifiutare. Qui sto bene e non desidero spostarmi. Nel calcio, però, mai dire mai».