Bolt: ‘Mi sento attaccante, voglio segnare tanti gol’
La leggenda dello sprint lavora per diventare professionista del pallone
Nel giorno del suo 32esimo compleanno, dieci anni dopo i trionfi olimpici di Pechino dove l’intero stadio gli intonò “happy birthday”, Usain Bolt dimostra che non ha rinunciato al sogno di una seconda vita sportiva, questa volta da calciatore. Si è infatti allenato con coloro che potrebbero diventare i suoi compagni di squadra, i giocatori del Central Coast Mariners di Gansford, squadra dell’A-League australiana. Indossando guanti e pantaloni della tuta nonostante il clima di questo inverno australe fosse mite, l’icona giamaicana ha fatto esercizi di stretching, un po’ di giri di campo e poi si è cimentato con il pallone, mostrando di avere un buon controllo di palla, con il piede sinistro. A differenza dei “provini” con Borussia Dortmund, con i norvegesi dello Stromsgodset e con i sudafricani del Mamelodi Sundowns, questa volta Bolt e i Mariners non hanno lo sponsor tecnico in comune. Non c’è quindi il sospetto di abili mosse pubblicitarie. Il pluricampione olimpico dello sprint fa sul serio. «È come per l’atletica leggera, il primo giorno di allenamento è sempre il più difficile – ha detto Bolt al termine di una sessione di 70 minuti –. Avevo offerte da Spagna e Francia, ma lì avrei avuto il problema della lingua. Mi attirava molto l’idea di venire in Australia. Non mi sono fissato alcun obiettivo, farò solo il mio lavoro, perché questa è la mia prima occasione per raggiungere un livello professionale, quindi non so cosa aspettarmi. Sono qui per imparare e migliorare. Mi sento un attaccante, preferibilmente centrale ma posso spostarmi anche sulla fascia. Vorrei segnare il maggior numero di gol possibile e vincere dei trofei. Prima però fatemi ottenere un contratto, questo è il primo ostacolo che devo superare. Qui mi trattano come tutti gli altri giocatori». Divertito l’allenatore Mike Mulvey. «È solo il suo primo giorno. Bolt è un atleta fantastico e siamo assolutamente entusiasti di averlo qui con noi. Se resterà qui almeno un anno e realizzerà questo suo sogno, sarò felice anch’io».