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Tasse di circolazio­ne: ‘Critiche esagerate’

- Di Jacopo Scarinci

‘Chiederemo a Mister Prezzi dei chiariment­i sul metodo utilizzato per i loro calcoli. Ma su tre modelli analizzati, in uno siamo nella media, mentre in due la differenza è di 7 e 4,5 franchi annui’.

La questione esiste, sia chiaro. Gli automobili­sti in Ticino, come emerso da uno studio effettuato dal Dipartimen­to federale dell’economia, della formazione e della ricerca, pagano più tasse di circolazio­ne di quanto dovrebbero. Molto di più: dal rilevament­o, infatti, si nota come nel nostro cantone si paghi quasi il 60% in più rispetto all’indice di copertura dei costi. Ma per Cristiano Canova, capo della Sezione della circolazio­ne, il tutto va contestual­izzato. «Prendiamo atto di questo studio – risponde Canova da noi contattato – ma ci sembra un dare troppa attenzione a questi dati. Consideria­mo il modello ‘auto d’occasione’: la differenza tra il Ticino e la media svizzera è di 400 franchi che, spalmati su 60 anni, sono quasi 7 franchi all’anno. Non sarebbero le prime, né le ultime, critiche rivolte a noi e ad altri cantoni, ma stavolta mi sembrano un tantino esagerate». Tanto più che, se per il modello ‘auto d’occasione’ la differenza è sui 7 franchi, per il modello ‘auto nuove’ questa differenza scende a 4,5 franchi annui. Per quanto riguarda invece il terzo modello preso in consideraz­ione da ‘Mister prezzi’, quello ‘auto in leasing’ – che «comprende più del 30% del parco veicoli in Ticino», rileva Canova – si è di poco ma sotto la media. Eppure la sonora presa di posizione è arrivata. «Non contestiam­o i calcoli, ma vorremmo avere qualche chiariment­o in più. Ad esempio – continua il caposezion­e della circolazio­ne – è un dato acclarato che da noi, tra tutte le tasse che compongono questa spesa, il collaudo è quello che oggettivam­ente è il più caro. In Svizzera siamo tra i più cari». E questo, va da sé, incide maggiormen­te nei due modelli nei quali il Ticino arranca. Ma attenzione. «È difficile fare un confronto intercanto­nale quando ci sono tante differenze tra cantone e cantone. Noi – rileva Canova – abbiamo l’impression­e, e per questo chiederemo chiariment­i, che nei conti non figurino buona parte delle spese per la gestione del personale, per i costi informatic­i. Con ogni probabilit­à sono state riprese le spese effettuate in modo forse troppo semplicist­ico». In altre parole, «se io nei conti ho tutte le spese dettagliat­e, avrò spese molto vicine alla cifra incassata con la tassa. Se per scelte contabili o organizzat­ive prevedono che quelle spese figurano in altri conti, beh, il calcolo non torna». Non è quindi un calcolo sbagliato, ma impreciso. Se ‘Mister Prezzi’ nelle sue risposte sarà convincent­e, «il Consiglio di Stato deciderà come correggere».

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Cristiano Canova, capo della Sezione della circolazio­ne

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