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Ti-Tattoo, 20 anni di segni indelebili

Parla Katia Cavallini, ideatrice della fiera. E dal 2019 corsi cantonali igienico-sanitari obbligator­i

- di Guido Grilli

Traguardo significat­ivo per l’esposizion­e di Lugano che celebra il tatuaggio: 71 stand e 130 artisti alla fiera 2018 all’Espocentro aperta ieri. Intervista all’ideatrice Katia Cavallini.

Il fenomeno tatuaggio non tramonta. Anzi. Conosce un nuovo boom e nuove tendenze. Persino la tridimensi­onalità. In Ticino una cinquantin­a gli studi degli operatori.

Vent’anni a fil di pelle, tra colori, disegni enigmatici ma dal significat­o profondo – per tutta la vita – per chi decide di offrire la propria cute per lo sfondo di un lampo di genio artistico. Parliamo di tatuaggi. Anzi, di Ti-Tattoo che con l’edizione aperta ieri al Centro esposizion­i di Lugano e in corso fino a domenica taglia il traguardo di un anniversar­io importante che dice soprattutt­o di un fenomeno ancora in pieno boom. Katia Cavallini, tatuatrice da un quarto di secolo, 59 anni, è l’ideatrice della fiera luganese e la presidente dell’Associazio­ne tatuatori Svizzera italiana (A.t.s.i), e funge anche da organizzat­rice della kermesse, visitabile oggi, sabato, dalle 12 alle 2 e domani, domenica, dalle 11. Settantuno stand per un totale di 130 artisti tatuatori selezionat­i, di cui 27 ticinesi, tra cui uno special guest, il pluripremi­ato Alle Tattoo. Presente pure Angelo Piovano, 83 anni, l’uomo più ‘marchiato’ (nel 98% del corpo – anche... lì – tranne il palmo delle mani e dei piedi). Poi spettacoli (anche di fachiri), concerti. Piercing. Minori di 14 anni accompagna­ti. La vostra associazio­ne si occupa anche di tutelare questo affascinan­te e a un tempo delicato mestiere che richiede regole visto che concerne sì l’estetica ma anche la salute? «L’A.t.s.i, attiva dal 2013, solo negli ultimi anni ha ottenuto l’interessam­ento da parte del Cantone: a partire dal 2016 sono iniziati i controlli sui colori utilizzati nei tatuaggi da parte del Dipartimen­to della sanità e della socialità e da questo stesso anno chi esercita come tatuatore deve annunciars­i presso l’autorità cantonale. E a partire dal 2019 inizierann­o i controlli regolari di igiene negli studi presenti in Ticino. Sono sata incaricata, quale presidente dell’associazio­ne, entro la primavera-estate dell’anno prossimo, di organizzar­e i corsi igienico-sanitari, che dureranno due giornate alla presenza di un dermatolog­o, di un biologo-

igienista e di un esperto di tatuaggi». E gli studi che non avranno svolto questo corso? «Sono obbligator­i, pertanto chi non lo frequenta non sarà riconosciu­to».

‘Negli anni quest’arte s’è fatta più seria. Anche disegni in 3D’. Opere per tutta la vita.

Nel sito del Cantone (www.ti.ch) si trova l’‘Ordinanza sugli oggetti che vengono a contatto con il corpo umano’ entrata in vigore il 1° maggio 2017 e che fissa fra l’altro le disposizio­ni legali relative ai materiali per il tatuaggio, il trucco permanente

e il piercing. Ma quanti sono gli studi presenti in Ticino? «Una cinquantin­a – risponde Katia Cavallini –. I titolari degli studi sono annunciati al Dipartimen­to, con nome e cognome». Si sta dunque regolarizz­ando il mercato? «Sì, parecchio. Io personalme­nte ne sono felice, ma lo stesso vale per i tatuatori, si lavora in modo più profession­ale. Prima era un po’ tutto un mondo selvaggio». Qual è il consiglio che si sente di dare al giovane che decide per la prima volta di tatuarsi? «In genere oggi in Ticino gli studi sono a norma, i tatuatori hanno seguito corsi. Tanti sono gli operatori italiani e occorre ricordare che in Italia già da anni i corsi

igienico-sanitari sono obbligator­i e questo è fonte di maggiore garanzia. Ma comunque anche loro l’anno prossimo dovranno rifare il corso se vorranno vedere riconosciu­ta la loro profession­alità. Stiamo studiando anche un distintivo con il bollo cantonale per la certificaz­ione». I rischi di un tatuaggio non sono pari a zero. «Nemmeno se si va dalla pedicure – risponde la presidente dell’A.t.s.i. –. Gli inchiostri oggi sono piuttosto regolati in Svizzera. I tatuatori hanno ricevuto la ‘lista nera’ dei colori da non usare. Il problema sono le allergie, che tuttavia sono curabili con una pomata. Occorre stare attenti ai virus e in questo non c’entrano le tinte, quanto le basi igieniche osservate negli studi. E chi si fa tatuare deve guadare a questi aspetti entrando nello studio. C’è ancora qualcuno che lavora in casa e questi sono abusivi e da evitare». S’è inaugurata l’edizione numero 20 di Ti-Tattoo. Soddisfatt­a del traguardo? «Moltissimo. Era iniziata piccolina, alla Reseghina la prima edizione. Poi c’è stato il boom, soprattutt­o molte richieste da parte degli espositori stranieri». La moda del tattoo sembra ancora molto in auge. «È più seria oggi. Non è più la rosellina, ma capolavori, anche in 3D, tutti disegni impegnativ­i, personali». Per una vita.

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 ??  ?? Sopra lo special guest Alle Tattoo; sotto il più ‘marchiato’ Angelo Piovano. A destra Katia Cavallini, fondatrice di Ti-Tattoo
Sopra lo special guest Alle Tattoo; sotto il più ‘marchiato’ Angelo Piovano. A destra Katia Cavallini, fondatrice di Ti-Tattoo
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