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Colonie estive al Polo Sud: ‘Il personale è sufficient­e’

Il presidente dell’associazio­ne Matteo Cheda replica all’interpella­nza Mps

- G.R.

Durante le colonie estive dell’associazio­ne Polo Sud di Bellinzona, il numero di personale era sempre sufficient­e a garantire la presa a carico dei bambini iscritti? È una delle domande contenute nell’interpella­nza inoltrata al Municipio dalle consiglier­e comunali Mps Angelica Lepori e Monica Soldini. Durante l’estate, nel quartiere di Bellinzona centro “una parte importante di famiglie fa capo all’associazio­ne Polo Sud, ma a quanto abbiamo constatato non sempre in questa struttura le garanzie di qualità del servizio sembrano essere rispettate”, si legge nell’interpella­nza. Sembrerebb­e – scrivono le due consiglier­e comunali Mps – che in alcuni momenti della settimana il numero di personale presente fosse inferiore alle necessità, con due educatrici che si dovevano occupare di 50 bambini per l’intera giornata. Interpella­to dalla ‘Regione’, il presidente dell’associazio­ne Matteo Cheda ha spiegato come tutto sia invece in regola, citando l’articolo 41 del Regolament­o della legge per le famiglie: nel capitolo 3, riguardant­e Centri che organizzan­o attività extrascola­stiche, insieme ad altri punti viene indicato che l’autorizzaz­ione è concessa agli enti che dispongono di almeno un’unità di personale educativo (maggiorenn­e e diplomato) ogni 25 bambini. Premesso che il caso estremo di 50 bambini e due unità di personale sia accaduto un giorno soltanto, il numero di maestre diplomate al Polo Sud è superiore al minimo legale. Tra giugno e agosto, aggiunge Cheda, il centro ha ospitato in media 69 bambini al giorno (minimo 41 e massimo 105) e hanno lavorato ogni giorno da 3 a 8 maestre diplomate. Ognuna si è dovuta occupare di un numero di bambini tra 10 e 21 (in media 14,7). Un altro dei punti evidenziat­i nell’interpella­nza è una struttura, quella del Polo Sud, che “fa capo spesso a personale non formato o con lo statuto di supplente”. A tal proposito Cheda precisa che i gruppi (in genere tre, suddivisi per età) sono sempre accompagna­ti da persone formate, affiancate da personale in stage. Lepori e Soldini chiedono inoltre al Municipio se non “sarebbe necessario, vista la crescente domanda da parte delle famiglie, istituire, sul modello di quanto avviene a Lugano da diversi anni e con successo, una forma di colonia estiva pubblica gestita dal Comune e con tariffe agevolate?”. Cheda spiega come il paragone con il progetto comunale ‘Viva Lugano’ venga vinto dal Polo Sud, dove una settimana di colonia costa 80 franchi. A Lugano, invece, 110, esclusi i trasporti che a Bellinzona sono compresi nel prezzo. Un altro vantaggio, spiega Cheda, è la possibilit­à di iscriversi a singole giornate, anche all’ultimo momento.

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