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‘La mia stagione parte ora’

Il neo-papà Matteo Tosetti non è soddisfatt­o del suo avvio con il Thun, ma sente che qualcosa sta cambiando

- Di Sascha Cellina

Non è certo stata un’estate come le altre per Matteo Tosetti: a fine maggio il matrimonio con la sua Elisabetta, seguito il 28 giugno dalla nascita della piccola Noemi, che ha cambiato la sua prospettiv­a come persona, ma anche come calciatore. «Sono due cose completame­nte diverse, ma per il momento direi che è più facile fare il papà, perché non dà molte preoccupaz­ioni – afferma sorridente il centrocamp­ista ticinese del Thun –. All’inizio magari è stato un po’ difficile, perché ti immagini di dover correre a destra e a sinistra ma in realtà non c’è molto da fare, anche perché non è ancora il momento di preparare pappette. Poi però mi sono abituato alla nuova situazione e devo dire che mi trovo bene nel ruolo di papà. Tanti ne parlano, ma finché non lo si vive in prima persona, non si può capire. È quel qualcosa in più che ti cambia proprio come persona, cambia la vita, migliora le giornate e ti fa sorridere anche nei momenti più difficili. Ad esempio quando torno a casa dopo una sconfitta, non riesco più ad essere arrabbiato o deluso, perché vedo lei e mia moglie e relativizz­o tutto il resto. Non potevo chiedere di meglio, sono felicissim­o». Un nuovo approccio in cui però felicità non sempre fa rima con soddisfazi­one per le proprie prestazion­i da calciatore... «Non sono per nulla contento di come ho iniziato la stagione – prosegue il 26enne losonese, comunque sempre utilizzato (tre volte da titolare) nelle cinque partite fin qui disputate dalla sua squa- dra –. È vero che c’è stata anche un po’ di sfortuna con due pali colpiti (contro Lucerna e Neuchâtel Xamax, ndr), ma in generale non ero al livello che mi auguravo e non a caso le ultime due partite le ho iniziate in panchina. Avevo già dovuto interrompe­re la preparazio­ne per un problemino fisico, poi c’è stata la nascita di Noemi che evidenteme­nte ha influito sulla quotidiani­tà perché, per quanto straordina­rio, è un impegno in più. Soprattutt­o all’inizio le ore di sonno sono state un po’ meno del solito e per un po’ c’è stato anche il pensiero del cambio di appartamen­to. Senza contare l’incertezza legata al mercato, perché avevo delle offerte che non si sono concretizz­ate, però ammetto che mi hanno distratto. È stato un periodo intenso. Bellissimo, ma anche molto impegnativ­o e travagliat­o, durante il quale avevo tante cose per la testa e di conseguenz­a sul campo non sono riuscito a esprimermi come avrei voluto e potuto. Perché io sono fatto così, se non ho la mente libera e se non vado in campo con il sorriso, sono un mezzo giocatore». Il valore di Tosetti, con 16 assist il migliore della scorsa Super League, però non si discute e così, una volta sgombrata la mente, le cose sembrano essere tornate a girare per il verso giusto anche sul manto erboso... «Adesso va meglio, la piccolina cresce bene e

ora dorme anche in maniera più regolare, cosa che facilita la mia quotidiani­tà divisa appunto tra papà e calciatore. Anche per l’appartamen­to è tutto regolato e, per quanto riguarda il mercato, a meno di sorprese non dovrebbe succedere niente. Non a caso questa settimana mi sento già molto meglio, ho ripreso fiducia e pure a livello fisico sto bene (e si è visto in allenament­o), per cui

si può dire che la mia stagione comincia adesso». E comincia dal Lugano, ospite dei bernesi domani... «Per me significa doppia motivazion­e, perché da una parte ho voglia di riscattarm­i dopo l’inizio in sordina e dimostrare (in primis a me stesso) di essere tornato il giocatore della scorsa stagione; dall’altra affronto una squadra importante del mio passato ed è sempre

speciale. A livello di squadra, siamo capaci del meglio e forse è arrivato il momento di trovare una certa continuità anche nei risultati, perché a livello di prestazion­i ci siamo. I sei punti già raccolti sono una buona base, ora si tratta di costruire per cercare di impostare la stagione su altri binari e non sempre sui soliti (che portano a una salvezza sofferta fino all’ultimo, ndr)».

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KEYSTONE Il 28 giugno la nascita di Noemi, che ha ‘ribaltato’ la vita del centrocamp­ista ticinese

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