laRegione

Pressione? Meglio agli altri

Roger Federer vuole andare lontano, ma preferisce lasciare a Djokovic e Nadal il ruolo di favoriti

-

Essere il numero 2 del tabellone non significa per forza essere il favorito del torneo. Lo sa benissimo Roger Federer, il quale alla vigilia degli Us Open è disposto a lasciare i riflettori del palcosceni­co a Novak Djokovic (numero 6) e Rafael Nadal (numero 1). Certo, lui le luci della ribalta le attrae a prescinder­e da tutto, grazie alla sua classe e a un palmarès nel quale spiccano 20 titoli del Grande Slam, ma la pressione questa volta peserà tutta sulle spalle dei suoi avversari. Anche perché la recente finale di Cincinnati è stata deludente e a New York Roger potrebbe ritrovarsi sulla sua strada Benoît Paire, Nick Kyrgios e Fabio Fognini, tutti giocatori di grande estro, prima di incrociare la racchetta con Djokovic già nei quarti di finale. Nonostante i 37 anni appena compiuti (8 agosto), però, il renano sa di poter gestire lo spessore di queste sfide: se sul piano fisico sta davvero bene come dice, avrà certamente voce in capitolo. A vestire i panni del favorito sarà senza dubbio Novak Djokovic, sorprenden­te vincitore a Wimbledon e alla ricerca di un terzo titolo a Flushing Meadow lungo una strada piuttosto sgombra da ostacoli (eccezione fatta per il supposto quarto di finale contro King Roger). Rafael Nadal di vittorie ne vanta una in più del serbo e la sua metà del tabellone appare piuttosto libera da trabocchet­ti, come era già successo un anno fa, quando il maiorchino aveva conquistat­o il suo terzo titolo. Vincitore a Toronto, Rafa ha saggiament­e evitato il Master 1000 di Cincinnati per poter giungere al meglio della condizione nella Grande Mela. Tra coloro che in queste ultime settimane sono apparsi in crescendo c’è anche Stan Wawrinka. Vincitore a New York nel 2016 e

impossibil­itato a difendere il titolo lo scorso anno, il vodese ha conquistat­o cinque vittorie tra Toronto e Cincinnati (battendo, tra gli altri, Kyrgios, Schwartzma­n e Nishikori), prima di cadere con onore contro Nadal prima e Federer poi. Certo, l’entrata in materia del vodese non sarà per nulla agevole, contro il bulgaro Dimitrov, ma in caso di successo potrebbe ambire al ruolo di outsider, a patto di saper gestire nei turni successivi gli attacchi dei bombardier­i Raonic e Isner. Di quelli che qualche anno fa tutti chiamavano “Big Four”, all’appello mancava finora soltanto Andy

Murray, scivolato al numero 378 della classifica Atp. Il britannico disputerà il primo torneo importante dopo l’infortunio. Murray nel 2018 è sceso in campo appena sette volte e per lui una sfida al terzo turno contro Juan Martin Del Porto rappresent­erebbe un successo incoraggia­nte. Quanto alla “Next Gen”, a New York spiccano i nomi di Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e Borna Coric, ma sembra prematuro pensare a un’inversione di tendenza capace di portare un nome nuovo alla ribalta di un torneo dello Slam, da molti anni giardino di casa dei soliti noti.

 ?? KEYSTONE ?? Deve dividere i favori del pronostico con un paio di illustri colleghi, ma di certo non parte battuto
KEYSTONE Deve dividere i favori del pronostico con un paio di illustri colleghi, ma di certo non parte battuto
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland