Scuola, sperimentazione necessaria
Ho letto alcuni interventi legati alla prossima votazione sulla Scuola che verrà. Capisco che ci sono interrogativi che creano incertezza ma per i quali a mio avviso solo la sperimentazione può fornire delle risposte. Penso in ogni caso che l’attuale sistema scolastico necessita di essere messo al passo con i tempi. Per questo sostengo chi vuole orientarsi verso una direzione nuova e sperimentare qualcosa che possa finalmente portare un cambiamento utile alle moderne generazioni. I cambiamenti fanno sempre un po’ paura, ma questo non significa siano sbagliati. Anzi portano alla conoscenza di nuove importanti scoperte. Se restassimo a guardare la situazione scolastica senza agire e senza dare un senso ai nostri giovani, non si porterebbe avanti nulla e nessuno. I giovani d’oggi apparentemente molto intraprendenti e indipendenti si confrontano con un mondo sempre più complesso, per questo hanno bisogno di strumenti moderni e al contempo di stimoli e fattori positivi. Mi auguro che la scuola che verrà, che permette ai docenti di seguire ancora meglio i propri allievi, permetta anche di aumentare l’autostima di ogni ragazzo. Questo può solo portare a migliorare l’andamento scolastico, creando una situazione complice e allo stesso tempo migliore in qualsiasi ambito, con una ricaduta positiva anche sul loro futuro nel mondo del lavoro e dunque della società. Un motivo in più questo per votare sì alla sperimentazione della scuola che verrà. Le mie riflessioni arrivano anche dalla mia esperienza personale. Ho scelto di intraprendere un mestiere prettamente maschile, quello dello scalpellino per essere oggi scultrice su pietra. Il mio percorso mi ha insegnato sia l’importanza della formazione che la possibilità di accedervi. Per questo penso sia necessario togliere inutili etichette come quelle di classificazione a livelli o di genere e sostenere una scuola che accompagni i nostri giovani nelle loro aspirazioni senza regali ma anche senza inutili zavorre.
Cristina Di Pietro, Robasacco