laRegione

Si spengano i motori

I contrari al Rally (dal Mendrisiot­to) meditano una iniziativa popolare Dopo il ‘no’ all’effetto sospensivo e il via libera alla kermesse motoristic­a

- Di Daniela Carugati

I 150 partecipan­ti alle sei prove speciali già scaldano i motori. Il Rally Ronde del Ticino questo fine settimana si farà: come da programma; come nel 2017. L’effetto sospensivo invocato da Associazio­ni ambientali­ste e partiti (Verdi e Ps del Mendrisiot­to e Mps), oltre che da alcuni privati cittadini che vivono sul tracciato – firmatari di un ricorso, come riferito da ‘laRegione’ di ieri – non è stato concesso, nemmeno stavolta. Anzi, già tolto, non è stato riattivato. Soppesati gli interessi (contrappos­ti) degli organizzat­ori della kermesse motoristic­a e dei ricorrenti, la bilancia ha pesato a favore dei primi. Il che ha portato il presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali a respingere l’istanza, come scandisce la decisione firmata ieri. Far calare una sospension­e, si legge nella decisione, “impedirebb­e di fatto lo svolgiment­o della gara”. In più, scaduta l’autorizzaz­ione staccata dalla Sezione della circolazio­ne, non resterebbe che archiviare in via definitiva il Rally per quest’anno E ciò, si motiva, “comportere­bbe un pregiudizi­o irreparabi­le per l’istante e organizzat­ore”. Morale: la manifestaz­ione sportiva incombe e sarà limitata nello spazio e nel tempo, quindi “si ritiene che non siano dati i presuppost­i per ripristina­re l’effetto sospensivo al gravame dei ricorrenti, essendo sicurament­e meno gravido di conseguenz­e irrimediab­ili far sopportare ai ricorrenti gli inconvenie­nti derivanti dall’esecutivit­à dell’autorizzaz­ione, nell’attesa del giudizio di merito”.

Partita aperta

«Qui abbiamo perso», riconosce il professor Giorgio Noseda, alla testa del drappello di ricorrenti, facendo capire, altresì, che la partita non è ancora chiusa. Adesso sarà importante vedere come si pronuncerà il governo sugli argomenti messi sul tavolo dai contrari. «Argomenti che in questo caso – annota ancora Noseda –, non sono stati neanche sfiorati. Quindi, davanti alle risposte cantonali valuteremo il da farsi, dunque se ripresenta­rci di fronte al Tribunale cantonale amministra­tivo». Lo

stesso Tribunale che, il marzo scorso, aveva dato ragione a quanti – associazio­ni ambientali­ste, forze politiche e 141 cittadini – nel Mendrisiot­to avevano chiesto di dare lo ‘stop’ alla manifestaz­ione, prevista (nel 2017) durante il periodo di divieto sancito dal Pra, il Piano di risanament­o dell’aria, per le manifestaz­ioni motoristic­he, che va dal 15 giugno al 31 agosto.

‘Settemila firme? Fattibile’

Non che sia cambiato qualcosa per chi pure nel 2018 si è messo di traverso al Rally. Di fatto, ribadisce Noseda, le ricognizio­ni, al pari delle verifiche tecniche a Balerna e la presentazi­one degli equipaggi a Chiasso avranno luogo venerdì 31 agosto, ultimo giorno di divieto. Motivo più che sufficient­e, si fa capire, per non abbassare la guardia. «Durante lo svolgiment­o dell’evento vigileremo – ci conferma il professore –; e se venerdì sul percorso si avvisteran­no auto da corsa o sabato si noteranno delle ‘irregolari­tà’, lo denuncerem­o». E non è detto che i promotori del ricorso si fermino qui. Avete in animo di compiere altri passi? «In effetti, – spiega Noseda – stiamo ragionando sulla possibilit­à di lanciare una iniziativa popolare per vietare queste manifestaz­ioni e chiudere il discorso. Penso sia fattibile, soprattutt­o nel Mendrisiot­to, raccoglier­e le 7mila firme necessarie».

‘Servono segnali educativi’

Il primo firmatario del ricorso, del resto, non dimentica di essere un medico. «Penso di lottare per una causa giusta: la gente di buon senso lo comprende – ci dice Giorgio Noseda –. D’altro canto, anche questa estate i valori dell’ozono più volte hanno superato i valori soglia di 180 microgramm­i al metro cubo. È vero, la situazione dello stato di salute dell’aria mostra dei migliorame­nti, ma non siamo ancora nella norma». Ecco perché Noseda insiste da tempo su una questione di principio. «Il governo in primis deve dare alla popolazion­e dei segnali educativi, e non il contrario come nel caso del Rally».

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TI-PRESS La gara partirà da Balerna

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