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Due ufficiali sotto inchiesta

- Red

Presunte irregolari­tà finanziari­e. È quanto sarebbe contestato a due alti ufficiali delle Guardie di confine in servizio in Ticino, nei confronti dei quali è stata aperta un’inchiesta amministra­tiva. La vicenda – anticipata ieri dalla Rsi e dal CdT online – sarebbe tutta ancora da chiarire, ma secondo i bene informati lascia immaginare conseguenz­e di un certo peso. La notizia è stata confermata nel pomeriggio dall’Amministra­zione federale delle dogane in Berna. La portavoce del corpo per la Svizzera italiana Nadia Passalacqu­a ha precisato al CdT online che “venerdì 17 agosto l’Amministra­zione federale delle dogane è stata informata che presso la Regione guardie di confine IV (Ticino) si sarebbero verificate alcune irregolari­tà. A seguito, il direttore dell’Amministra­zione federale delle dogane ha richiesto immediatam­ente al capo del Dipartimen­to l’apertura di un’inchiesta amministra­tiva”. Del caso si starebbe occupando anche il Ministero pubblico della Confederaz­ione. L’Amministra­zione federale delle dogane ricorda che fino alla conclusion­e della procedura amministra­tiva in corso vale ovviamente la presunzion­e di non colpevolez­za. Intanto anche il Ministero pubblico della Confederaz­ione – al quale compete, in questi casi, la pratica visto che si tratta di funzionari federali – ha aperto un incarto per verificare se vi sono anche violazioni di carattere penale. Una vicenda, come detto, tutta da verificare e spiegare nei suoi contorni che certo genera sgomento e preoccupaz­ione in un Corpo impegnato quotidiana­mente lunga la fascia di frontiera dove i problemi si moltiplica­no giorno dopo giorno. Le guardie in questione, oggi più di ieri, svolgono un ruolo di vigilanza che va ben oltre il confine.

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Guardie di confine

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