Ecco la concessione-ponte
Nell’attesa della nuova legge radio-tv, il governo esige di più dalla Ssr in materia di servizio pubblico
L’ente radiotelevisivo dovrà collaborare maggiormente con i privati, rafforzare l’offerta per i giovani e migliorare la qualità dell’intrattenimento
Una nuova concessione è stata attribuita alla Ssr per il periodo che va dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2022. Lo ha deciso ieri il Consiglio federale, precisando che essa, come già noto, dà la possibilità di sostituire Rsi La2 con un’offerta multimediale. Vi è dunque il via libera ufficiale del governo all’abbandono del secondo canale televisivo in lingua italiana così come è inteso tradizionalmente. La soppressione di Rsi La2 dovrebbe liberare fondi per produzioni proprie supplementari. In generale, nella nuova concessione – quella attuale giunge a termine il prossimo 31 dicembre – sono stati introdotti alcuni requisiti a livello di contenuto in modo da essere più esigenti nei confronti della Ssr, si legge in una nota. Essa attua misure a breve termine volte a rafforzare il servizio pubblico. In un rapporto del 2016, il Consiglio federale aveva dichiarato che i cambiamenti repentini sul piano tecnologico e delle abitudini dei consumatori richiedevano un adeguamento del servizio pubblico. Dall’anno prossimo, Berna vuole perciò definire più chiaramente il ventaglio delle prestazioni della Ssr, mentre, a medio termine, intende trasformare la legge federale sulla radiotelevisione (Lrtv) in una legge sui media elettronici, tenendo conto della digitalizzazione del settore. Pertanto, la concessione è di carattere provvisorio. Le accresciute richieste dell’esecutivo toccano vari ambiti. Ad esempio, la Ssr è incaricata di raggiungere meglio i giovani e ha l’obbligo di mettere a disposizione offerte consone all’età e che promuovano la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica, economica, comunitaria, culturale e sociale. Viene inoltre domandato un maggiore peso allo scambio tra regioni linguistiche. La società dovrà anche utilizzare metà dei proventi del canone per l’informazione e sono state elevate le esigenze in termini di differenziabilità dei programmi, in particolare di intrattenimento, rispetto a quelli delle emittenti commerciali. La Ssr dovrà pure definire standard di qualità a livello di contenuto e forma e stabilire processi per la loro verifica. Il Consiglio federale pretende inoltre un dialogo continuo con il pubblico e cooperazione con le altre emittenti svizzere alla voce divertimento e sport. La collaborazione con imprese private elvetiche attive nel ramo mediatico viene integrata nella concessione in quanto obbligo legale: la Ssr deve fornire loro brevi versioni di contenuti audiovisivi aggiornati quotidianamente. Restano invariate le limitazioni per la proposta online, come il divieto di pubblicità.