Due milioni del canone all’agenzia: il Consiglio federale tira dritto
Fino a due milioni di franchi l’anno provenienti dal canone radiotelevisivo per le agenzie nazionali – come Keystone-Ats – in modo da offrire alle emittenti locali e regionali un’ampia offerta informativa per la propria cronaca. Il Consiglio federale ha adeguato ieri l’ordinanza sulla radiotelevisione (Ortv). Crea così le basi legali per agire in tal senso. Il Dipartimento federale dell’ambiente (Datec) può ora concludere un accordo sulle prestazioni con Keystone-Ats, indica il governo in una nota, sottolineando come le piccole imprese mediatiche finanziate con il canone devono poter contare su prestazioni affidabili a prezzi abbordabili. In consultazione la proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Tra i partiti, a destra si va da un ‘no’ dell’Udc a un ‘evidentemente sì’ del Pbd, passando da un piuttosto ‘no’ del Plr e un ‘se necessario’ del Partito verde liberale. Sinistra e sindacati – al pari di numerosi cantoni – si sono detti d’accordo, purché l’agenzia sia sostenuta nell’ambito di un mandato di prestazioni ben definito e i soldi pubblici non finiscano nelle tasche degli azionisti (il riferimento è in particolare all’azionista di maggioranza relativa della neonata agenzia Keystone-Ats, l’agenzia di stampa austriaca apa). Le Camere si sono divise. Favorevole al progetto è la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni degli Stati. L’omologa commissione del Nazionale vi si era opposta, anche se per un solo voto di scarto. In vista della fusione con Keystone, l’Ats negli scorsi mesi è passata attraverso una dolorosa ristrutturazione, con il taglio di 35,6 posti di lavoro a tempo pieno nella redazione su 150. Nell’ambito della revisione della Ortv, il Consiglio federale ha inoltre deciso di obbligare la Ssr a portare nei prossimi anni la quota delle trasmissioni sottotitolate tra i programmi televisivi lineari almeno al 75%. L’esecutivo rinuncia per contro alla sua proposta di autorizzare, per le emittenti titolari di una concessione, la pubblicità mirata a gruppi specifici. L’idea è stata respinta nell’ambito della consultazione, viene ricordato in una nota. ATS/RED