La struttura dell’assicurazione disoccupazione è da semplificare
Berna – Semplificando la struttura dell’assicurazione contro la disoccupazione si potrebbero risparmiare 50 milioni di franchi l’anno. È quanto emerge da un rapporto del Controllo federale delle finanze (Cff), secondo cui gli adeguamenti finora adottati dal Consiglio federale non si spingono abbastanza lontano. L’analisi del Cff fa seguito alla scoperta di vari casi di corruzione e abusi negli ultimi anni. Questi, di grande o piccola entità, evidenziano le lacune del sistema, secondo l’analisi del Cff, che punta in particolare l’indice contro la struttura amministrativa dell’assicurazione contro la disoccupazione, con 33 casse per tutta la Svizzera e 169 uffici di pagamento. Secondo la perizia, Ticino, Friburgo, Neuchâtel, Vallese, Vaud e Berna contano un numero eccessivo di casse disoccupazione rispetto al numero di disoccupati. Per il Cff è urgente intervenire per scongiurare un’esplosione dei costi e una moltiplicazione degli errori. Altro punto dolente è la digitalizzazione, che dovrebbe essere rafforzata per aumentare l’efficienza di questa importante assicurazione sociale. Nel 2015, in seguito a un caso di corruzione emerso in seno alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco), il Dipartimento federale dell’economia (Defr) ha avviato una riorganizzazione della struttura, ma ha limitato gli adeguamenti. Per il Cff esiste ancora margine di manovra. Stando a un’analisi esterna del sistema, emerge che è possibile risparmiare fino a 50 milioni di franchi annui se tutte le casse fossero gestite come la più efficiente fra loro. Per il Cff, la commissione di sorveglianza tripartita svolge un ruolo centrale in questo campo ma la sua composizione dovrebbe essere ridotta, passando da 21 a circa 10 persone. Vari casi di abusi in questo settore hanno segnato la cronaca degli ultimi 20 anni. Recentemente, inoltre, è emerso un caso di truffa che ha interessato la cassa cantonale vodese di disoccupazione, che avrebbe subito un danno finanziario di 3 milioni di franchi fra il 2013 e il 2016.