laRegione

Verso il terzo mandato

L’annuncio è arrivato durante l’incontro tra la Deputazion­e ticinese alle Camere e il Municipio di Mendrisio

- Di Prisca Colombini

Marco Romano vuole continuare la sua attività politica a Berna. Per questo motivo solleciter­à un terzo mandato. L’annuncio del consiglier­e nazionale del Ppd è arrivato ieri durante l’incontro tra la Deputazion­e ticinese alle Camere (di cui Romano è presidente da dicembre) e il Municipio di Mendrisio che, tramite il sindaco Samuele Cavadini, si è detto «onorato che un suo fiero cittadino e membro dell’esecutivo abbia assunto questa importante carica». L’incontro si è tenuto nel Teatro dell’architettu­ra e ha avuto quale focus la presenza dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio. «L’Usi, e dal 2019 anche la Supsi, a Mendrisio rappresent­ano la centralità di questo nostro territorio e delle sue proposte – ha spiegato Romano –. Il concetto è traslabile al Ticino intero. Siamo periferia della Svizzera, ma una lettura diversa del territorio e il coraggio di fare, di realizzare progetti, ci permettono (e ci permettere­bbero) di assumere una centralità ricca di opportunit­à e progetti». Per Marco Romano «è una questione di attitudine e di volontà: costruire piuttosto che marginaliz­zarsi, partecipar­e piuttosto che solo criticare». A Berna, ha aggiunto il presidente della Deputazion­e, «ho spesso l’occasione di ripetere che il Ticino, e di conseguenz­a la Svizzera, non finisce a Lugano con il ponte diga di Melide: essere al margine o vivere e fare

Marco Romano è presidente della Deputazion­e ticinese alle Camere dal mese di dicembre

della nostra realtà periferica un centro è una nostra scelta». La Deputazion­e ha incassato il sostegno del governo, presente in corpore. Il presidente Claudio Zali l’ha definita «parte attiva a Berna affinché ci sia un occhio di riguardo verso il Ticino», cantone che non è più solo una ‘Sonnenstub­e’ ma che

ha assunto un’eccellenza strategica, industrial­e e anche architetto­nica. Il rettore dell’Usi Boas Erez ha chiesto un sostegno alla Deputazion­e perché «ci troviamo regolarmen­te confrontat­i con resistenze a livello federale». L’ultima è la lettura data a una statistica relativa al numero di studenti confederat­i nelle

università. «Una campagna di questo tipo fa molto male all’insegnamen­to superiore in Ticino». Il direttore dell’Accademia Riccardo Blumer e l’architetto Mario Botta hanno invece presentato il Teatro. «Un luogo di incontro e confronto tra discipline e contesti diversi», sono state le parole di Botta.

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FOTOSERVIZ­IO TI-PRESS/G. PUTZU
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Nella cornice del Teatro dell’architettu­ra
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Parte della Deputazion­e

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