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L’iniziativa può essere attuata nel rispetto delle norme dell’Omc?

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Si sostiene continuame­nte che l’iniziativa per alimenti equi non è compatibil­e con gli accordi commercial­i internazio­nali. Quale membro dell’Omc, la Svizzera non potrebbe sempliceme­nte impor- re restrizion­i commercial­i unilateral­i. È vero? Sappiamo almeno dal 2014 che questa affermazio­ne è sbagliata. All’epoca, il Canada e la Norvegia erano impegnati in una lunga controvers­ia con l’Ue. Il motivo? Nel 2010 l’Ue ha emanato un divieto di importazio­ne per prodotti derivati dalle foche. Il Canada e la Norvegia sostenevan­o che tale divieto di importazio­ne era contrario all’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (Gatt). Nel 2014 l’Appellate Body, la massima autorità dell’Omc, ha tuttavia deciso che il divieto di importazio­ne imposto dall’Ue non violava il Gatt. Ha giustifica­to la sua decisione affermando che il Gatt servirebbe innanzitut­to a prevenire le restrizion­i all’importazio­ne motivate da intenti protezioni­stici. Quando i divieti di importazio­ne sono invece emanati allo scopo di tutelare la moralità pubblica o la vita e la salute di esseri umani, animali e piante, gli Stati membri hanno il diritto di imporre unilateral­mente divieti di importazio­ne sulla base dell’articolo xx del Gatt. Al più tardi dopo questa decisione è quindi chiaro che il Gatt non priva gli Stati membri del diritto di emanare restrizion­i o divieti di importazio­ne, purché non siano motivati da intenti protezioni­stici, ma dettati allo scopo di tutelare la moralità pubblica o la vita e la salute di esseri umani, animali e piante. Questo e nient’altro è lo scopo che segue l’Iniziativa per alimenti equi!

Lukas Berger, Avvocato Protezione Svizzera Degli Animali Psa

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