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Capanne ticinesi col ‘tutto esaurito’

In alta quota un’estate da incornicia­re, e c’è ancora settembre...

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Una stagione tutta in salita, ma senza metafora. Nel senso che questa estate sono davvero tanti quelli che, zaino in spalla, hanno preso la strada della montagna e raggiunto una capanna. «Siamo davvero soddisfatt­i per come sta andando – ci dice Giorgio Matasci, presidente della Federazion­e alpinistic­a ticinese (Fat) – e siamo certi che anche settembre, tempo permettend­o, si chiuderà con numeri alti». Proprio in questi giorni si è concluso il trekking del giro del Cervino; una settimana organizzat­a dalla Fat che ha visto la partecipaz­ione di sedici soci affiliati alle società alpinistic­he del cantone. Un’escursione “fuori porta”, se ci passate il termine, nell’ambito delle manifestaz­ioni promosse dalla federazion­e cantonale. Che certo, divagazion­i a parte, ha a cuore soprattutt­o le vette alpine ticinesi. Tanti escursioni­sti (il bilancio finale, come detto, si farà a fine settembre) e un nuovo clima generale che ha portato vantaggi anche in alta quota. «In effetti – commenta Matasci – abbiamo constatato rispetto al passato un maggior interesse dei vari enti promoziona­li per le capanne alpine [una settantina, in Ticino, ndr] che oggi, finalmente, vengono considerat­e a pieno titolo opportunit­à e attrazioni turistiche come altre strutture». Nel Locarnese, ad esempio, quest’anno si sono visti molti svizzerote­deschi affrontare la ‘Via Alta’ della Val Verzasca. Meno ticinesi «che preferisco­no la Valle di Blenio e la Leventina». Un salto di qualità, quello promoziona­le, che permette di elevare (si può ben dirlo) l’offerta estiva a tutti coloro che giungono in Ticino. C’era anche prima, ma restava un po’, come dire, “nascosta”. Poi, certo, si tratta di trovare un equilibrio perché l’habitat alpino è realtà tanto preziosa quanto delicata. «La conservazi­one del territorio è naturalmen­te molto importante e la si fa anche con la cura dei sentieri» annota Matasci. Perché abitua gli escursioni­sti a rispettare le indicazion­i, divieti compresi. L’impegno, a questo proposito, ha coinvolto la Sat come molti altri partner istituzion­ali e i risultati si vedono. Tutto bene, quindi? «Beh, magari si dovrebbe fare più attenzione, a volte, nella selezione dei guardiani di capanna perché figure fondamenta­li per la riuscita della stagione. Molto dipende da loro».

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Con la gita Fat al Cervino

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