laRegione

‘Il nome della Lega non si tocca’

- Di Marcello Campo, Ansa

Bergamo – “No, il nome Lega non si tocca”, tuona Matteo Salvini dalla Festa della Lega a Bergamo, togliendo ogni dubbio a chi crede che il Carroccio cambierà nome se il Tribunale del riesame bloccherà i fondi della Lega. “La Lega c’è e ci sarà, coi soldi o senza, con condanne o senza. Perché la Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno. Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto”, affonda dal palco per poi aggiungere: “Noi non facciamo politica in base ai soldi e alle sentenze di questo o di quel magistrato. Abbiamo un programma di governo e quello rispettiam­o. A tasche piene o a tasche vuote, colpevoli o innocenti”. Per altri giudici c’è un messaggio del vicepremie­r e ministro dell’Interno: “Dico con immenso affetto al procurator­e di Agrigento che se arriverà un’altra nave in un porto italiano farò esattament­e quello che ho fatto quest’estate, né più né meno”. Mentre all’Europa e al collega Tria Salvini manda a dire: “Il vincolo del 3% lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo”, aggiungend­o infine che “le concession­i sono da rivedere tutte, una per una”. Salvini irrompe sulla scena con parole definitive, dopo che per tutto il giorno era trapelato come ogni indiscrezi­one circa la nascita di un nuovo partito, come strumento utile ad evitare il sequestro dei beni, fosse destituita di ogni fondamento. È vero che il pm di Genova, Francesco Cozzi, dice che con un nuovo partito nessuno “potrebbe aggredire i versamenti futuri”. Ma fonti leghiste, prima che parlasse il leader, ricordavan­o che non solo politicame­nte, ma anche giuridicam­ente, la Lega che s’è presentata il 4 marzo è già un partito diverso da quello padano di Umberto Bossi. I parlamenta­ri eletti sono infatti già iscritti a un soggetto giuridico registrato che si chiama ‘Lega per Salvini premier’. Un nome nuovo. Detto questo, resta l’attesa per l’udienza del Tribunale del riesame, fissata per il 5 settembre. In questo contesto, il Carroccio chiarisce che nessuno a via Bellerio ha mai pensato a un partito unico del centrodest­ra. Ipotesi del resto negata con vigore da tutte le altre forze di quella che in passato si chiamava Casa delle Libertà. Anzi, il clima politico non indica tra gli scenari futuri una possibile fusione: i rapporti all’interno del centrodest­ra vivono momenti complicati.

 ?? KEYSTONE ?? Il ministro dell’Interno Salvini
KEYSTONE Il ministro dell’Interno Salvini

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland