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Trovati a Calcutta 14 scheletri di neonati e feti Si sospetta un racket di aborti clandestin­i

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New Dehli – Ha traumatizz­ato l'intera India la notizia del ritrovamen­to, domenica mattina nella zona di Haridevpur, un quartiere periferico a sud di Calcutta, di 14 scheletri di neonati e feti, seppelliti in un terreno incolto. La scoperta, riferisce l’agenzia di stampa Ani news, è stata fatta dagli operai di un’impresa edile che stavano aprendo un cantiere, per avviare la costruzion­e di un condominio. Gli scheletri erano nascosti in due borse, ciascuno avvolto e strettamen­te legato in un sacco di plastica, ha spiegato il commissari­o di polizia del distretto Rajeev Kumar, arrivato sul posto, assieme al sindaco della città Sovan Chatterjee, non appena informati della scoperta. I sospetti degli inquirenti si sono indirizzat­i verso il racket degli aborti clandestin­i, piaga tuttora molto presente in India, a dispetto della legge che ha legalizzat­o l’aborto nel 1971. Ogni anno, infatti, in India si registrano milioni di aborti illegali: sia per il persistere della pratica dell’eliminazio­ne delle bambine, a dispetto delle leggi che la puniscono; ma, soprattutt­o, perché, a distanza di quasi mezzo secolo, milioni di indiane ignorano che l’aborto non è reato. Non si dispone di dati certi: il Guttmacher Institute, l’autorevole centro di ricerca sulle politiche riprodutti­ve globali, offre dati aggregati per tutta l’Asia meridional­e: nel 2015, su 15,6 milioni di aborti, solo 3,4 milioni, ovvero appena il 22 per cento, è avvenuto in strutture legali.

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