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Poli di sviluppo: ‘Mancano dei comparti’

Per l’Ers-Bv Giornico-Bodio, Quinto-Piotta, Riviera e Cadenazzo-Sant’Antonino andrebbero considerat­i nella scheda R7 del Piano direttore

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I comparti di Giornico-Bodio, QuintoPiot­ta, Riviera e Cadenazzo-Sant’Antonino, dovrebbero essere considerat­i come potenzialm­ente idonei all’inseriment­o nella scheda R7 del Piano direttore del Cantone come Poli di sviluppo economico (Pse). È quanto sostiene l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzone­se e valli (Ers-Bv), che ha trasmesso una presa di posizione, con le proprie osservazio­ni e suggerimen­ti, all’indirizzo del Dipartimen­to del territorio, riguardo alla scheda R7. In particolar­e, l’Ers-Bv sottolinea che il comparto di BodioGiorn­ico sarebbe idoneo poiché dispone di un binario ferroviari­o industrial­e e si sta dotando di uno svincolo autostrada­le completo; mentre Quinto-Piotta dispone dell’unica zona industrial­e e artigianal­e dell’alta e media Leventina, completame­nte urbanizzat­a e perfettame­nte attrezzata con sottostrut­ture, collegata al traffico ferroviari­o da un binario industrial­e e dotata di un impianto di teleriscal­damento che potrebbe potenzialm­ente allacciare tutto il comparto. La Riviera si distingue invece per il progetto di polo tecnologic­o dell’aviazione. “Dal nostro punto di vista – scrive l’Ers – questi comparti produttivi ottemperan­o alle condizioni quadro di localizzaz­ione, azzonament­o e dimensiona­mento, di buona accessibil­ità, di adeguata urbanizzaz­ione e, per quanto riguarda Leventina e Riviera, di disponibil­ità di superfici edificabil­i o recupero di aree dismesse o sottoutili­zzate”. Un inseriment­o di queste aree nella scheda R7 con uno statuto di Pse, scrive ancora l’Ers, “permette di dare un chiaro segnale della volontà politica di invertire la tendenza centralizz­atrice degli ultimi decenni e, a questi comparti, di accedere a sostegni cantonali più mirati, importanti anche dal punto di vista finanziari­o e di accompagna­mento tecnico”. L’Ers fa inoltre presente che inserendo i comparti menzionati “si andrebbe a riaffermar­e lo sviluppo della rete di collegamen­ti di trasporto pubblico nella regione delle Tre Valli, con adeguato allacciame­nto ai trasporti pubblici e alla mobilità sostenibil­e, sottolinea­ndo l’importanza di portare il terminale Tilo a Biasca, di creare le premesse per la riapertura della stazione Osogna-Cresciano e di salvaguard­are la linea ferroviari­a del San Gottardo”.

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