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Dialetto a M. Nuovo, Gerra e Cassarate

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Sono solo tre le assemblee dei genitori di Lugano che hanno fatto o hanno in previsione di fare qualcosa di concreto per il dialetto. È quanto emerge dalla risposta che il Municipio ha dato a Nicholas Marioli, che l’anno scorso rilanciò la questione. Il consiglier­e comunale leghista inoltrò una mozione chiedendo sostanzial­mente di promuovere dei progetti pilota per l’uso del dialetto. Le assemblee – che in città si occupano dell’organizzaz­ione dei corsi doposcuola – sono state informate dell’atto parlamenta­re a novembre 2017 e ne hanno discusso al loro interno. Di diciannove, solo quattordic­i organizzan­o corsi opzionali. Sono autofinanz­iati e chi li organizza è volontario: l’onere non è indifferen­te. Quelli che vanno per la maggiore sono di carattere sportivo o artistico. Quelli più impegnativ­i, come le lezioni di lingua, faticano invece a raggiunger­e un numero tale di partecipan­ti sufficient­e per partire. Il dialetto sembrerebb­e rientrare in questa categoria. A Cassarate è stata organizzat­a una lettura in biblioteca, intenzione che ha espresso anche – a cadenza mensile – la sede di Gerra per l’anno scolastico che inizia oggi. Incontri occasional­i potrebbero avvenire anche a Molino Nuovo, dove il tema è reputato tuttavia di scarso interesse visto l’alto numero di allievi stranieri. “Per gli alloglotti – ricorda il Municipio –, prioritari­o resta l’apprendime­nto della lingua italiana”. Inoltre, sottolinea sempre l’esecutivo, si vogliono evitare doppioni: la conoscenza del territorio, degli usi e dei costumi – di cui il vernacolo fa parte –, fa già parte dei piani di studio del secondo ciclo di scuola elementare.

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