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È una domenica storta

Il Chiasso cade col Wil dopo essere rimasto in dieci già al dodicesimo. Gennari: ‘E a quel punto è cambiato tutto’.

- Di Emiliano Rossi

Una giornata nata storta e finita male. Il Chiasso cade col Wil, in una partita che ha visto un episodio decisivo dopo una dozzina di minuti. L’arbitro Schäarli ha tirato fuori il rosso, nell’incredulit­à di tutti, ai danni di Rey, per un fallo che è parso semmai da giallo. In ogni caso, e così asseriva anche il tecnico Mangiarrat­ti al termine, oltre al regolament­o bisognereb­be usare un po’ di psicologia e lasciare una squadra in dieci per quasi 80’ vuol dire imprimere una svolta importante. I rossoblù erano partiti sottotono e, perso il metronomo di centrocamp­o (Mangiarrat­ti ha provato a inserire Charlier), si sono divisi in due tronconi, l’attacco a faticare e la difesa a cercare di rimanere compatta per tenere contro una compagine sangallese che ha tenuto il gioco. Ben poco sollecitat­i Milinceanu, che veniva da un ottimo periodo, così come Josipovic e Padula, ma non certo per colpa loro. «L’avevamo preparata in un certo modo, poi dopo dieci minuti siamo rimasti in 10 ed è cambiato tutto. Abbiamo cercato di rimanere uniti, ci siamo riusciti, per l’attacco ovviamente diventa difficile. E dopo aver trovato il gol, loro hanno potuto fare il loro gioco, noi ci abbiamo provato aprendoci e incassando la seconda rete», commenta rammaricat­o Bruno Gennari a fine gara.

Un pomeriggio in chiaroscur­o per Anthony Mossi. Mangiarrat­ti: ‘Adesso non gettiamogl­i la croce addosso’.

Come se non bastasse, il Chiasso si è trovato confrontat­o con una giornata in chiaroscur­o di Mossi. Si dice, a ragione, che quando un portiere sbaglia si ricorda quello. Se è vero che in almeno tre circostanz­e ha salvato, è altrettant­o vero che il Wil è stato fermato una volta dal palo e due altre da due salvataggi di un monumental­e Bruno Martignoni. Come scordare i due gol? Il primo è arrivato da un tiro non irresistib­ile, dal limite, di Hefti, che pareva essere destinato ad essere deviato in corner, sul secondo Mossi ha calciato addosso a Cortellezz­i, il quale ha mandato in gol Silvio. «Non gettiamo la croce addosso ad Anthony.

Adesso andrà in Nazionale e tornerà con nuova fiducia» smorza i toni Mangiarrat­ti, che riteneva questa sfida «una piccola finale, e come tale l’avevamo preparata, per la continuità. Nelle ultime tre settimane la squadra ha alzato molto il livello negli allenament­i.

Questo primo scorcio di torneo ci ha detto che è un campionato molto equilibrat­o e che possiamo giocarcela con tutti. Era meglio andare in pausa con una vittoria. A settembre avremo tre partite, Coppa compresa, con avversari alla nostra portata.

Da due partite giochiamo con lo stesso undici, non significa che gli altri sono fuori ma a una compagine giovane e con tanti nuovi serve trovare una stabilità. Carvalho si sta integrando, e ritengo molto interessan­te Facundo».

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TI-PRESS/D. AGOSTA L’ex bianconero Lombardi e Ze Eduardo in lotta con il rossoblù Kabacalman

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