È una domenica storta
Il Chiasso cade col Wil dopo essere rimasto in dieci già al dodicesimo. Gennari: ‘E a quel punto è cambiato tutto’.
Una giornata nata storta e finita male. Il Chiasso cade col Wil, in una partita che ha visto un episodio decisivo dopo una dozzina di minuti. L’arbitro Schäarli ha tirato fuori il rosso, nell’incredulità di tutti, ai danni di Rey, per un fallo che è parso semmai da giallo. In ogni caso, e così asseriva anche il tecnico Mangiarratti al termine, oltre al regolamento bisognerebbe usare un po’ di psicologia e lasciare una squadra in dieci per quasi 80’ vuol dire imprimere una svolta importante. I rossoblù erano partiti sottotono e, perso il metronomo di centrocampo (Mangiarratti ha provato a inserire Charlier), si sono divisi in due tronconi, l’attacco a faticare e la difesa a cercare di rimanere compatta per tenere contro una compagine sangallese che ha tenuto il gioco. Ben poco sollecitati Milinceanu, che veniva da un ottimo periodo, così come Josipovic e Padula, ma non certo per colpa loro. «L’avevamo preparata in un certo modo, poi dopo dieci minuti siamo rimasti in 10 ed è cambiato tutto. Abbiamo cercato di rimanere uniti, ci siamo riusciti, per l’attacco ovviamente diventa difficile. E dopo aver trovato il gol, loro hanno potuto fare il loro gioco, noi ci abbiamo provato aprendoci e incassando la seconda rete», commenta rammaricato Bruno Gennari a fine gara.
Un pomeriggio in chiaroscuro per Anthony Mossi. Mangiarratti: ‘Adesso non gettiamogli la croce addosso’.
Come se non bastasse, il Chiasso si è trovato confrontato con una giornata in chiaroscuro di Mossi. Si dice, a ragione, che quando un portiere sbaglia si ricorda quello. Se è vero che in almeno tre circostanze ha salvato, è altrettanto vero che il Wil è stato fermato una volta dal palo e due altre da due salvataggi di un monumentale Bruno Martignoni. Come scordare i due gol? Il primo è arrivato da un tiro non irresistibile, dal limite, di Hefti, che pareva essere destinato ad essere deviato in corner, sul secondo Mossi ha calciato addosso a Cortellezzi, il quale ha mandato in gol Silvio. «Non gettiamo la croce addosso ad Anthony.
Adesso andrà in Nazionale e tornerà con nuova fiducia» smorza i toni Mangiarratti, che riteneva questa sfida «una piccola finale, e come tale l’avevamo preparata, per la continuità. Nelle ultime tre settimane la squadra ha alzato molto il livello negli allenamenti.
Questo primo scorcio di torneo ci ha detto che è un campionato molto equilibrato e che possiamo giocarcela con tutti. Era meglio andare in pausa con una vittoria. A settembre avremo tre partite, Coppa compresa, con avversari alla nostra portata.
Da due partite giochiamo con lo stesso undici, non significa che gli altri sono fuori ma a una compagine giovane e con tanti nuovi serve trovare una stabilità. Carvalho si sta integrando, e ritengo molto interessante Facundo».