Il baratto di Assad
Damasco – Ho qualcosa di grosso da proporvi. In cambio, più o meno, dell’impunità. Alla vigilia dell’offensiva militare contro Idlib, ultima roccaforte ribelle, il governo siriano “offre” all’Unione europea la “lista dei terroristi” fuggiti dai territori strappati all’Isis, riuscendo a confondersi con i profughi sulla strada dell’Europa. Il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallim, in visita a Mosca, ha detto che il governo si trova a un “quarto d’ora dalla vittoria” a Idlib. E poi ha giocato la carta della “lista”. Muallim ha affermato che la Siria “può aiutare” l’Ue a risolvere la questione migratoria. Così: “L’Europa ha bisogno di un’ampia banca dati sui terroristi provenienti dalla Siria: noi abbiamo queste informazioni”. Che Damasco non trasmetterà senza una contropartita, “perché i Paesi dell’Ue devono correggere gli errori commessi contro il popolo siriano”. E, di fatto, riconoscere Bashar al Assad al suo posto, vincitore e impunito. Senza rispondere direttamente a Muallim, l’Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, ha ribadito le preoccupazioni per le “conseguenze umanitarie devastanti” che potrebbe portare un attacco a Idlib. “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che ciò accada”, ha detto. Per Mogherini serve “una soluzione politica che rispetti la libertà e la dignità di tutto il popolo siriano, per una pace sostenibile, per la riconciliazione e anche per la ricostruzione e il ritorno dei rifugiati”. Più prosaicamente, il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha ammesso che il governo siriano e la Russia “hanno vinto”. E che si può solo “sperare” che a Idlib si eviti un massacro. Tra quattro giorni a Teheran si svolgerà l’annunciato vertice russo-iraniano-turco proprio per fare il punto su Idlib. Mentre la Turchia, che esercita un’influenza su buona parte dell’area in mano a oppositori e qaedisti, continua a inviare truppe lungo le trincee tra governativi e insorti. Per la strage tutto è pronto.