Un piatto che scotta
Mangiare costerà di più? Svolta o ritorno al passato? Due agro-iniziative, altrettanti quesiti
In marzo Jean-Pierre Grin, agricoltore e consigliere nazionale Udc, assieme a una manciata di colleghi di partito si era astenuto nella votazione finale alla Camera del popolo sull’iniziativa ‘Per la sovranità alimentare’. Il nome del vodese è poi finito nel ‘comitato degli agricoltori’ che invita a votare due volte ‘no’ il 23 settembre. Lo contattiamo, ci serve qualcuno che si opponga al testo di Uniterre.Presto si capisce che qualcosa non quadra: «Ma, signor Grin, lei combatte l’iniziativa, o sbaglio?». «No, la sostengo», risponde. Bene, buono a sapersi: tanti saluti e grazie. Tentiamo con Pierre-André Page. Anche lui agricoltore, anche lui consigliere nazionale Udc. Il friburghese in Parlamento aveva votato contro l’iniziativa. A giusta ragione, dunque, è stato inserito nel ‘comitato degli agricoltori’ per il doppio no, assieme a Grin e ad altri esponenti democentristi. Stavolta la azzecchiamo. Ma per un pelo. Page, infatti, combatte attivamente soltanto l’iniziativa dei Verdi ‘Per alimenti equi’; per contro, ha deciso di non esporsi in dibattiti pubblici su quella di Uniterre, alla quale riconosce «buone intenzioni», benché non sufficienti per sostenerla (cfr. articolo a fianco). Due aneddoti, che mostrano bene quale sia il potenziale delle due agro-iniziative in votazione tra poco più di due settimane. Le simpatie per le proposte dei Verdi e di Uniterre sono diffuse, e vanno ben oltre il bacino politico di riferimento dei loro promotori (l’elettorato di sinistra). Secondo l’ultimo sondaggio Tamedia, la propensione a votare ‘sì’ – pur sempre maggioritaria – starebbe scemando. È indubbio però che i due testi – persino quello di Uniterre, da molti bollato come “radicale” – fanno breccia anche nell’elettorato conservatore, non solo democentrista. Non a caso l’Unione svizzera dei contadini (Usc) non raccomanda il ‘no’, né il ‘sì’. Il suo presidente, il consigliere nazionale Markus Ritter (Ppd), non fa mistero di voler approvare l’iniziativa ‘Per alimenti equi’ e di sostenere col cuore (ma non con la testa) quella ‘Per la sovranità alimentare’. Molti contadini voteranno ‘sì’ a quest’ultima per esprimere il loro malcontento nei confronti della politica agricola del Consiglio federale e dei suoi piani pro-libero scambio, ha detto alla ‘Nzz’ il vodese Jacques Nicolet, agricoltore e anch’egli consigliere nazionale Udc. Andiamoci piano. Le sensibilità – anche all’interno del mondo contadino – sono diverse al di qua e al di là della Sarine, a nord e a sud delle Alpi. La ‘Nzz’ per l’occasione rispolvera l’immagine del Röstigraben, affermando che nella Svizzera romanda (e in Ticino) la popolazione in generale si identifica maggiormente con ‘la cultura agricola’, ha un rapporto più stretto con l’agricoltura e gli alimenti, rispetto agli svizzero-tedeschi. Bio Suisse, ad esempio, ha optato per la libertà di voto sull’iniziativa ‘Per la sovranità alimentare’: le sezioni romande erano per lo più favorevoli, le sezioni tedescofone contrarie. «Il ruolo dello Stato [nel settore agricolo in particolare, ndr] non è visto allo stesso modo nelle due regioni», spiega alla ‘Regione’ Sylvie Bonvin, contadina che produce con la gemma bio e deputata al Gran Consiglio friburghese per i Verdi.
Lo Stato nei campi e in cucina?
Il ruolo dello Stato, appunto: il tema è al centro del dibattito. Divide soprattutto favorevoli e contrari all’iniziativa del sindacato agricolo Uniterre. Quanto lo Stato deve mettere il naso nel piatto dei cittadini, prescrivendo come vanno prodotti gli alimenti, come dobbiamo nutrirci e quanto dobbiamo pagare per farlo? La domanda non è più appannaggio di “contadini frustrati ed ecofondamentalisti dell’estrema sinistra”; se la pone ormai anche un pubblico urbano di giovani e di anziani, di sinistra e di destra (‘Tages-Anzeiger’). La questione non si esaurirà con le imminenti votazioni. Dopo l’antipasto di un anno fa (‘sicurezza alimentare’) e i due primi piatti serviti il 23 settembre, il menu prevede altre portate: l’iniziativa detta ‘per vacche con le corna’ (si vota il 25 novembre), due iniziative che hanno nel mirino i pesticidi e un’altra, appena lanciata da Slow Food, che chiede... di ancorare nella Costituzione l’insegnamento dell’alimentazione.