laRegione

Richiedent­i l’asilo, pochi reati e sempre di meno

-

Rifugiati e reati: se stiamo alle cifre nude e crude, le statistich­e smentiscon­o impression­i e preoccupaz­ioni. Lo scorso anno in Ticino i richiedent­i l’asilo rappresent­avano “il 3 per cento degli imputati nell’ambito di infrazioni al Codice penale, il 2 per cento (31 casi) della Legge stupefacen­ti, il 4 della Legge stranieri e il 2 per cento di altre leggi federali”. Non solo. “La tendenza indica inoltre che reati accertati e commessi da richiedent­i l’asilo in Ticino fra il 2010 e il 2017 sono in diminuzion­e”. È quanto scrive il Consiglio di Stato nel proporre al parlamento di respingere la mozione, depositata nel maggio 2016, con cui il deputato leghista Boris Bignasca chiede di imporre agli asilanti il coprifuoco dopo le 21 e di coinvolger­li, per almeno il 50 per cento del normale tempo di lavoro, in lavori di pubblica utilità a favore dei Comuni, della Protezione civile e di altri enti. L’introduzio­ne del coprifuoco dopo le 21, annota il governo, “è infatti già prevista per i Centri federali d’asilo”, dove vige peraltro “un obbligo di rientro più restrittiv­o (alle 17 dal lunedì al sabato e alle 19 la domenica), mentre i regolament­i interni dei centri collettivi di prima accoglienz­a di Croce Rossa Svizzera sezione del Sottocener­i fissano orari leggerment­e più estesi a dipendenza dell’età del richiedent­e”. L’introduzio­ne di un coprifuoco generale per le persone che alloggiano negli appartamen­ti oltre ad essere “inapplicab­ile” alla luce delle risorse a disposizio­ne della polizia, afferma l’esecutivo, “potrebbe interferir­e nel rapporto tra locatori e inquilini disciplina­to dal diritto di locazione e risultare lesivo della libertà di movimento sancita dalla Costituzio­ne federale”. Riguardo infine ai lavori di pubblica utilità, il Consiglio di Stato considera evasa la mozione, “ritenuto l’impegno profuso nell’ambito del Programma d’integrazio­ne del Cantone Ticino (Pic 2, 2018-2021). “Ciò nondimeno, il coinvolgim­ento di richiedent­i l’asilo per almeno il 50 per cento del normale tempo di lavoro in mansioni di pubblica utilità rimane – evidenzia il governo – un obiettivo ideale che presuppone una sempre maggiore disponibil­ità anche da parte dei Comuni a collaborar­e con i programmi occupazion­ali attivati dai partner del settore dell’asilo”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland