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Rita Katz: è la Libia il nuovo caposaldo dell’Isis

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Tel Aviv – La Libia è “senza dubbio il nuovo pericolo per l’Europa”. Rita Katz, direttrice del Site, il portale che monitora il radicalism­o islamico sul web, non ha dubbi sull’evoluzione conosciuta dal Paese nordafrica­no, divenuto un ridotto strategico per l’Isis. Intervista­ta dall’Ansa a Herzliya, in occasione della Conferenza internazio­nale sulla lotta al terrorismo (think-tank che ogni anno chiama a raccolta gli esperti mondiali del settore), Katz ha spiegato che “sino allo scorso anno l’Isis non esisteva in Libia, non si conoscevan­o sue operazioni suicide. Quest’anno ce ne sono già state una dozzina in tutto il Paese. E questo significa che probabilme­nte alcuni dei combattent­i sono stati in grado di tornare da Iraq e Siria. E li abbiamo visti muoversi attraverso l’Africa settentrio­nale e stabilirsi in quell’area”. Gli stessi organi di propaganda dello Stato Islamico lo confermere­bbero, ha aggiunto. “La maggior parte degli attacchi portati a termine dall’Isis o da altri gruppi nella regione, come in Tunisia dall’Aqim (acronimo di ‘Al Qaida’ in the Islamic Maghreb’) sono stati diretti o indirizzat­i contro interessi occidental­i: compagnie petrolifer­e o di investimen­ti, qualunque cosa che sia considerat­a nemico legittimo e giustifica­to e che non riguardi musulmani”. Ed è su questo che insiste appunto la propaganda dell’Isis, moltiplica­ndo gli inviti a colpire in Occidente, Italia e Francia comprese: “Specialmen­te ora che l’Italia è nella coalizione in guerra contro le organizzaz­ioni terroristi­che”. Quanto all’Italia in particolar­e, la direttrice del Site ha ricordato che “i canali dell’Isis forniscono costanteme­nte traduzioni in italiano e che l’organizzaz­ione ha membri italiani. Le minacce per l’Italia sono identiche e forse anche superiori a quelle verso qualunque altro Paese europeo. Non dimentichi­amoci che le loro pubblicazi­oni e i loro messaggi parlano sempre dell’Italia sottolinea­ndo che ‘Roma è il nostro occhio’. In quasi in tutti i messaggi precedenti dei leader di Al Qaida e Isis, Roma è stata menzionata”.

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