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Caso Brocchi: sì al nuovo perito

La Corte dei reclami penali respinge il ricorso dell’ex maestro di Montagnola accusato di coazione

- di Cristina Ferrari

Secondo i giudici la perizia chiesta dal procurator­e Antonio Perugini rappresent­a ‘un ulteriore concreto complement­o all’istruttori­a’

Nuovo perito è stato chiesto e nuovo perito sarà. La Corte dei reclami penali ha, infatti, respinto il ricorso inoltrato dall’ex docente di scuola elementare a Montagnola (ed ex sindaco di Gentilino), Mauro Brocchi, accusato di violazione del dovere di assistenza o educazione, coazione e ripetute vie di fatto nei confronti di alcuni alunni nel corso di diversi anni scolastici. Un periodo, secondo l’accusa, lungo, tanto che non poche ipotesi di reato sono cadute in prescrizio­ne. Ed è proprio il trascorrer­e del tempo (un anno dal rinvio, lo scorso ottobre, del decreto d’accusa al Ministero pubblico da parte del pretore Siro Quadri, che chiedeva ulteriori mezzi di prova, e a quasi quattro anni dagli ultimi fatti che aveva portato Brocchi all’allontanam­ento dalla cattedra) a preoccupar­e le famiglie coinvolte che chiedono a gran voce una sentenza. I tempi si fanno, infatti, sempre più stretti per evitare la prescrizio­ne, senza contare che Perugini ha annunciato per il 31 gennaio la data del suo pensioname­nto, magistrato che era già subentrato al dimissiona­rio Nicola Corti. Un possibile passo avanti sembra, dunque, essere la conferma alla nomina del nuovo perito, il professor Claudio Della Santa, direttore del Dipartimen­to formazione e apprendime­nto della Supsi di Locarno, voluto da Perugini per ottenere “un’autorevole e scientific­a valutazion­e sui comportame­nti segnalati dai genitori di vari allievi di scuola elementare affidati al docente, con particolar­e riferiment­o alle possibili esposizion­i a pericolo del loro sviluppo fisico o psichico”.

Necessità di conoscere dal professor Della Santa i pericoli per lo sviluppo fisico e psichico dei bambini coinvolti

In particolar­e il magistrato inquirente – che aveva sottoscrit­to un decreto d’accusa nel luglio 2017 a carico di Brocchi al quale quest’ultimo si era poi opposto, portando dunque il caso sui banchi della Pretura nel settembre dello scorso anno – ha chiesto all’esperto “se i comportame­nti dell’imputato Brocchi segnalati dai genitori di vari allievi di scuola elementare affidati al docente (in particolar­e per quelli di anni 8 all’epoca dei fatti, ovvero per il periodo settembre 2014-23 novembre 2014) erano tali da costituire esposizion­i a pericolo del loro sviluppo fisico o psichico e, se sì, in base a quali elementi e criteri pedagogico-scientific­i”. La nomina del professor Della Santa era stata contestata dall’ex insegnante

(chiamato successiva­mente a lavori di archiviazi­one in Comune), tanto da postularne l’annullamen­to, in quanto ritenuta dall’imputato “né utile né necessaria”. Per Brocchi non sarebbe spettato al perito “pronunciar­si sull’adempiment­o degli elementi costitutiv­i dei reati penali, bensì al magistrato inquirente”.

Cosa rigettata dal procurator­e pubblico che ha ricordato che “la perizia risponde alle critiche e alle esigenze poste dal giudice della Pretura penale, segnatamen­te alla necessità di un’istruttori­a più estesa perlomeno per quanto concerne gli effetti su quegli allievi che hanno dato segnali negativi

nel corso dell’anno scolastico in questione”. Tesi sostenuta dalla Corte, composta dai giudici Mauro Mini (presidente), Raffaele Guffi e Giovan Maria Tattarlett­i, che ha respinto il ricorso di Brocchi sottolinea­ndo come “la perizia rappresent­a un ulteriore concreto complement­o all’istruttori­a”.

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TI-PRESS A quasi quattro anni dagli ultimi fatti i genitori dei piccoli alunni attendono ancora una sentenza

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