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Prega in pubblico È polemica social

L’orazione in centro di un musulmano, ripresa, scatena la diatriba. E parte la petizione contro

- di Dino Stevanovic

È successo a fine agosto. Il gesto è ‘tollerabil­e’ secondo l’Ufficio giuridico, ma la notizia ha scatenato i leoni da tastiera (pro e contro). Parlano l’imam e il consiglier­e che ha ripreso la scena.

Tardo pomeriggio, inizio sera. È fine estate. Il passaggio pedonale tra le centraliss­ime vie Marconi e Canova a Lugano diventa la cornice di un gesto che scatenerà le polemiche nei giorni seguenti: un uomo di fede islamica si ferma e s’inginocchi­a rivolgendo­si a Sud-Est. Sta pregando. Si tratta verosimilm­ente di un gruppo di turisti: con lui tre donne, una intenta a fare selfie e video della scena, mentre un’altra – al momento in cui viene ripresa – si copre il volto col velo. La situazione viene vista e filmata dall’avvocato Gianmaria Bianchetti, che poi la pubblica sul proprio profilo Facebook. È un attimo: il post viene ripreso sotto forma di notizia da un portale (Ticinonews), attirando clic e commenti. E sono proprio i lettori dell’articolo a scatenarsi. «Ho solo visto una scena che mi ha stupito, e lasciato perplesso, nel suo insieme – puntualizz­a il consiglier­e comunale leghista –, non ho offeso nessuno né nulla, ho soltanto scritto un commento ironico (“LVGA multikulti. Oggi 28.08.2018 d. C.”, ndr) che riflettess­e la mia perplessit­à. Eppure mi hanno attaccato, tacciato di razzismo, c’è chi ha tirato in ballo la mia profession­e e dei casi che ho trattato in aula penale». Non una critica all’Islam, la sua, quindi? «No. Sono rispettoso di tutte le religioni, ma mi chiedo: cosa avrebbe pensato un musulmano praticante, se entrando in una nostra chiesa avesse trovato qualcuno intento a pregare e altri che gli facevano foto o video?». A insospetti­re Bianchetti quindi i selfie in un momento di preghiera. «L’interpreta­zione che mi sono dato è che questo filmato sia stato girato con l’intento di prendersi beffa delle nostre norme contro la legge sulla dissimulaz­ione per il volto».

L’Ufficio giuridico: ‘È tollerabil­e’

Non lo sapremo mai. Quel che è noto invece è che non esiste una regolament­azione riguardo alla preghiera su suolo pubblico. «È tollerabil­e – ci dicono dall’Ufficio giuridico di Lugano –, a patto che non impedisca il normale uso dell’area pubblica. Quando riguarda un numero superiore di persone coinvolte e ha un fine non solo spirituale, allora si necessita di un’autorizzaz­ione (il riferiment­o è al caso di Helvetia Christiana in occasione del Pride, ndr)». Tornando alla preghiera, per un’opinione sulla diatriba abbiamo sentito l’imam di Lugano, Samir Radouan Jelassi. «Per i musulmani praticanti c’è l’obbligo di cinque preghiere al giorno (alba, mezzodì, pomeriggio, tramonto e notte, ndr) – spiega –. I turisti spesso non sanno dov’è la moschea. Alcuni pregano in albergo, altri cercano posti puliti e tranquilli, dove non danno fastidio. Non è illegale. Farne un caso è un’esagerazio­ne, una strumental­izzazione politica. Chi prega non lo fa per disturbare, provocare o manifestar­e una posizione politica. Nei posti, come l’aeroporto di Zurigo, dove ci sono luoghi per tale scopo, questi vengono utilizzati e queste scene non ci sono».

‘I turisti spesso non sanno dov’è la moschea. Farne un caso è un’esagerazio­ne, una strumental­izzazione politica. Chi prega non lo fa per disturbare, provocare o manifestar­e una posizione politica’.

La scena della discordia. Secondo l’Ufficio giuridico della Città, la preghiera su suolo pubblico, finché non ne impedisce l’uso, non necessita di autorizzaz­ione.

Intanto, notizia di ieri, Giorgio Ghiringhel­li chiede al Gran Consiglio che queste pratiche in pubblico siano vietate in quanto, a suo dire, conterrebb­ero messaggi di odio verso altre confession­i.

‘Non sono razzista e sono rispettoso di tutte le religioni. Ma qui c’è una donna che ha infranto la Legge sulla dissimulaz­ione del volto e la scena mi ha stupito: perché farsi un selfie e dei video mentre si prega?’.

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TI-PRESS L’imam di Lugano Samir Radouan Jelassi
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TI-PRESS Il consiglier­e comunale della Lega Gianmaria Bianchetti
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