laRegione

L’Eoc reagisce all’iniziativa

Bordate del presidente e del direttore dopo il lancio dell’iniziativa popolare

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A tre giorni dal lancio dell’iniziativa popolare per il Cardiocent­ro, direttore e presidente dell’Ente ospedalier­o mandano un’e-mail di fuoco ai collaborat­ori.

“Abbiamo proposto di creare un Istituto del cuore all’interno dell’Eoc (come Iosi e Neurocentr­o per intenderci), cosicché il Cardiocent­ro possa mantenere un’autonomia clinica e amministra­tiva oltre al proprio nome e all’ubicazione. Un’offerta ponderata, che garantirà cure di alta qualità a tutti anche in futuro. Ma la contropart­e, preoccupat­a di salvaguard­are interessi che con la sanità non hanno nulla a che vedere, ha respinto la nostra proposta”. Si conclude così l’e-mail inviata ieri a tutti i collaborat­ori – di cui ‘laRegione’ ha preso visione – e firmata dal presidente del Consiglio di amministra­zione dell’Ente ospedalier­o cantonale (Eoc) Paolo Sanvido e dal direttore Giorgio Pellanda. Un’e-mail di ‘fuoco’ che giunge a tre giorni dall’annuncio del lancio dell’iniziativa popolare da parte del Cardiocent­ro. Una comunicazi­one che spiega, dal punto di vista dell’Eoc, quanto intende fare l’istituto del cuore: “L’iniziativa mira de facto a privatizza­re definitiva­mente il Cardiocent­ro, impedendo all’Eoc di portare avanti la visione lungimiran­te del Dr. Eduard Zwick, onorando il mutuo impegno sottoscrit­to nel 1995. L’Atto di fondazione e gli Statuti sono cristallin­i: trascorsi 25 anni, il Cardiocent­ro deve diventare pubblico confluendo nell’Eoc. Non è una disposizio­ne negoziabil­e o modificabi­le. È la volontà ferma e saggia del fondatore”. Prosegue l’email: “Noi siamo un’istituzion­e pubblica e su questo tema abbiamo sempre tenuto la medesima, chiara, posizione, sostenuta e confermata recentemen­te anche dal governo ticinese. Essa chiede sempliceme­nte il rispetto legale delle volontà del fondatore e l’osservanza dei patti sottoscrit­ti. Ora qualcuno pensa di rovesciare questi principi per servire interessi privati. Abbiamo lavorato molto per evitare questa spiacevole situazione, ma ci siamo scontrati contro la pervicacia e l’ostinazion­e del Consiglio di fondazione. Noi guardiamo al futuro e vogliamo che un Cardiocent­ro rafforzato all’interno dell’Eoc continui a garantire una sanità di alta qualità a tutta la Svizzera italiana. Da anni le due strutture collaboran­o efficaceme­nte a livello clinico. Questa collaboraz­ione ha portato enormi benefici ai pazienti e va ulteriorme­nte rafforzata per affrontare con successo le difficili sfide che attendono tutta la sanità”.

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TI-PRESS Paolo Sanvido

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