La Finlandia ancora tra due fuochi
Helsinki – “La Nato potrebbe non esistere più, quando la Finlandia sceglierà se aderirvi o no”. Alexis Kouros vede gli eventi da un osservatorio privilegiato. “I finlandesi – dice il direttore dell’Helsinki Times – sono assai lenti ad assumere decisioni e la Russia potrebbe diventare un Paese diverso rispetto a quello di oggi”. La neutrale Finlandia ha comunque già preparato un piano di difesa, con l’uso della coscrizione e con l’addestramento di numerose unità. La “guerra bianca invernale”, combattuta contro l’Urss di Stalin tra il 1939 e il 1940, ha lasciato ferite nella memoria soprattutto delle generazioni più anziane. “I giovani – sostiene Kouros – difficilmente sarebbero disponibili a morire in un conflitto”. A Varsavia, al Centro per gli studi orientali, sono estremamente attenti al riposizionamento geopolitico regionale di questi ultimi anni. Piotr Szymanski ha appena pubblicato uno studio dedicato alla Finlandia, ‘Con la Russia giusto dietro al confine’. “Helsinki – afferma lo specialista polacco – vede i rapporti con la Russia come un’opportunità, ma anche come una sfida alla sua sovranità. Mantiene unità ben addestrate con capacità di deterrenza. Dal crollo dell’Urss ha agito con cautela nel miglioramento della cooperazione militare con l’Occidente. I partiti di centro-destra vogliono avvicinarsi alla Nato, quelli di centro-sinistra sono per un approccio equilibrato tra Est ed Ovest. La Finlandia non ha chiesto di aderire alla Nato, ma non esclude di farlo in futuro. Il principale partner in materia di difesa è la non-allineata Svezia, che potrebbe fornire sicurezza strategica per Aviazione e Marina finlandese. Helsinki sta osservando con attenzione il dibattito dei vicini sull’adesione all’Alleanza atlantica. Un ingresso di Stoccolma avrà un maggiore impatto sull’adesione anche della Finlandia alla Nato della minaccia rappresentata dalla Russia”.