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Orbán affronta il voto dell’Europarlam­ento

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Strasburgo – Viktor Orbán cercherà oggi di convincere il Parlamento europeo a non votare le sanzioni decise dall’Ue contro Budapest per la sua involuzion­e autoritari­a. Un voto dall’esito del tutto incerto, che sarà verosimilm­ente deciso dalla scelta del gruppo più numeroso dell’emiciclo, quello dei Popolari, nel quale siede proprio il premier magiaro. Domani, la plenaria di Strasburgo si esprimerà per la prima volta su una proposta di iniziativa legislativ­a che potrebbe innescare la procedura dell’articolo 7 e condurre anche alla sospension­e del diritto di voto di Budapest in seno al Consiglio Ue. Per i Popolari sarà un test cruciale in vista delle prossime elezioni europee. Un accomodame­nto con i nazionalis­ti o un cordone sanitario attorno ad essi? Il centrosini­stra ed i liberali voteranno a favore, le destre contro. Il gruppo guidato da Manfred Weber si presenta invece diviso tra chi sostiene il premier magiaro e chi invece denuncia una grave violazione dei valori fondanti dell’Ue da parte dell’Ungheria. Tutto potrebbe dipendere dal discorso che oggi lo stesso Orbán terrà in parlamento: darà rassicuraz­ioni sullo Stato di diritto oppure tirerà diritto per la sua strada, insistendo sulla “democrazia illiberale”? Le dichiarazi­oni del portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs lasciano intendere che Orbán sarà “franco e diretto sulle accuse”. Vale a dire, rivendiche­rà il bello del sentirsi al di sopra della legge. Anzi: sentirsi la legge.

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KEYSTONE Oggi la sfida

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