AutoPostale taglierà
L’azienda riorganizzerà l’amministrazione e non esclude licenziamenti
Dopo lo scandalo dei sussidi percepiti in modo scorretto, la società ha deciso di cambiare struttura giuridica e di ridurre l’organico amministrativo
Dopo lo scandalo delle sovvenzioni, AutoPostale procede a una riorganizzazione che porterà fra le altre cose alla soppressione di 40-60 impieghi, circa il 2% degli effettivi. L’impresa punta su fluttuazioni naturali e prepensionamenti, ma non esclude licenziamenti. I tagli non sono legati a ragioni economiche, si legge in un comunicato dell’azienda, ma piuttosto a una riorganizzazione strategica in seguito alla quale verranno meno alcuni settori di attività e vi sarà uno “sfruttamento delle sinergie”. La riorganizzazione comporta diversi cambiamenti per i collaboratori: a causa di un rafforzamento della presenza nelle regioni, è possibile che nei settori amministrativi si verifichino modifiche nei profili e nelle competenze, così come nelle condizioni d’impiego. Per i dipendenti cambierà poi il datore di lavoro giuridico, in seguito allo scioglimento della struttura holding e dell’accorpamento delle attuali cinque società di AutoPostale in un’unica unità (AutoPostale Sa). La consultazione prescritta per legge verrà condotta a partire da oggi fino al
23 settembre. I collaboratori interessati hanno il diritto di sottoporre proposte “per evitare eventuali disdette del rapporto di lavoro o altre modifiche alle condizioni d’impiego, limitarne il numero o attenuarne le conseguenze”. Potranno anche avanzare proposte sulla futura struttura dell’azienda. A ottobre verranno prese le decisioni finali. “Siamo consapevoli del fatto che le modifiche previste possono dare adito a incertezze e timori tra i collaboratori. Ma è nostra premura condurre il processo in modo rapido e trasparente”, ha detto il responsabile ad interim di AutoPostale Thomas Baur. La società “prende molto sul serio la responsabilità sociale legata ai cambiamenti previsti e intrattiene un dialogo intenso con i collaboratori e le parti sociali”, ha aggiunto Baur.
Puntare sui prepensionamenti
Il fatto che AutoPostale voglia rivedere le strutture e aumentare la presenza nelle regioni è positivo, se questo condurrà a un aumento della trasparenza, ha affermato Syndicom. Tuttavia, il sindacato si dice irritato dal fatto che l’azienda non escluda licenziamenti, nemmeno in Ticino. «La centralizzazione annunciata eviterà direzioni locali, ma non sono esclusi licenziamenti nemmeno nel nostro Cantone», precisa Marco Forte, responsabile ticinese per il settore postale di Syndicom. Come detto, la riorganizzazione non riguarderà gli autisti, ma il settore amministrativo. «Centralizzando questo settore, si creeranno dei doppioni locali. Come sindacato ci batteremo affinché ciò avvenga senza pesare sul personale e che gli esuberi previsti possano essere assorbiti con una buona pianificazione». «Nel corso della consultazione si farà quindi pressione affinché nessun licenziamento venga pronunciato», continua Marco Forte che ricorda, come per il caso PostFinance (il 14 settembre c’è un incontro a Berna, ndr), la possibilità di utilizzare lo strumento del prepensionamento in modo da limitare il più possibile i licenziamenti. Il sindacato, insomma, ricorda all’azienda di mettere in pratica, non solo a parole, i valori di responsabilità sociale.