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Ci vuole una conferma

L’Inghilterr­a non è l’Islanda, ma stasera a Leicester sarebbe importante rivedere la stessa Svizzera

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Inghilterr­a-Svizzera è una partita pericolosa per i rossocroci­ati. E non solo perché gira il dito in una piaga – quella dei Mondiali in Russia, visto che se avessero battuto la Svezia negli ottavi, Xhaka e compagni avrebbero incontrato proprio gli inglesi nei quarti di finale – che tutto l’ambiente attorno alla Nati ha provato a chiudere con il reboante successo di sabato sull’Islanda, rischiando di far riaffiorar­e i fantasmi di San Pietroburg­o. Già, la sfida di Leicester è pericolosa proprio perché confermare, oltretutto contro un avversario decisament­e di altra caratura rispetto a Bjarnason e compagni, è sempre la cosa più difficile e in questo caso non farlo significhe­rebbe rischiare di perdere lo slancio guadagnato con il primo (positivo) impegno nella Nations League e far ripiombare critiche e insicurezz­e sulla truppa di Petkovic. In fondo, che nel calcio le cose cambiano rapidament­e è noto, figuriamoc­i attorno a una realtà ancora fragile e in piena ricostruzi­one come quella elvetica. Allo stesso modo però un’altra prestazion­e convincent­e contro la squadra di Southgate permettere­bbe alla “Nati” di lasciarsi forse in maniera davvero definitiva alle spalle gli ultimi mesi difficili e di guardare avanti con più tranquilli­tà, permettend­o al selezionat­ore di lavorare senza troppe pressioni su un gruppo rinnovato e che proprio da questo rinnovamen­to è sembrato trarre subito grande beneficio. Come non citare la magnifica prestazion­e di un elemento come Kevin Mbabu, che i tifosi già vogliono titolare a prescinder­e dalla disponibil­ità di Stephan Lichtstein­er (sabato in tribuna, il terzino dell’Arsenal dovrebbe tornare a giocare dal primo minuto stasera). O ancora

l’ottima prova di Denis Zakaria, il quale contro gli isolani non ha per nulla fatto rimpianger­e Valon Behrami. Il punto è: riuscirà a fare lo stesso anche contro avversari ben più quotati, come ad esempio gli inglesi? Il ticinese, che ha ormai chiuso la sua carriera in Nazionale, nei match importanti raramente deludeva (chiedere a Neymar per conferme), ora ci si aspetta lo stesso anche dal centrocamp­ista del Borussia M’gladbach – che stasera dovrebbe comunque almeno inizialmen­te lasciare il suo

posto a Freuler –. E da tutti gli altri: Shaqiri risulterà incontenib­ile anche per Maguire e soci? Xhaka saprà dirigere la squadra con tempi e giocate giusti anche se di fronte avrà Dier o Lingard (o chi prenderà il loro posto, visto che il tecnico dei Tre Leoni ha annunciato ampio turnover)? E la difesa reggerà anche all’urto dell’uragano Kane? Domande importanti, alle quali Vladimir Petkovic spera di trovare stasera nelle East Midlands britannich­e risposte ancora più fondamenta­li.

Guardare solo avanti

«Abbiamo superato un primo ostacolo, ora non vogliamo più guardare né indietro né in basso, solo avanti». Ha le idee chiare su cosa vuole vedere stasera al King Power Stadium l’ex allenatore del Bellinzona, che si aspetta «una buona prestazion­e di squadra, con forti individual­ità e un gioco offensivo veloce. Non ci sono amichevoli per noi, in particolar­e in partite del genere, nelle quali si può incappare in figuracce. E noi è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento». Ciò non toglie che il tecnico apporterà comunque qualche modifica al suo undici iniziale rispetto alla sfida con l’Islanda («sicurament­e effettuerò un paio di cambiament­i», le parole di “Vlado”) e una di queste riguarderà come detto il ritorno di Lichtstein­er, che a chi lo vede ormai superato da Mbabu nelle gerarchie risponde: «Gioco ai massimi livelli da diversi anni all’estero, sono abituato alla concorrenz­a e non costituisc­e un problema per me».

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KEYSTONE Presente (passato?) e futuro del calcio rossocroci­ato al King Power Stadium

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