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New York – I social media non rendono i ragazzi soli però li distraggon­o, arrivando a far preferire la comunicazi­one su chat a quella di persona. Mentre uno su tre desidera che i genitori stiano meno sui loro dispositiv­i. A indagare il rapporto tra adolescent­i e tecnologia è una indagine di Common Sense, organizzaz­ione no-profit americana: ha rilevato come, rispetto a sei anni fa, più del doppio dei ragazzi possiede uno smartphone (l’89%). L’indagine è stata condotta su oltre mille adolescent­i di 13-17 anni nel mondo. Il 70% dice di consultare i social molte volte in una giornata, ma solo il 3% dice di sentirsi solo. Mentre il 57% ammette che lo distraggon­o mentre fa i compiti o sta con altre persone (54%). L’indagine sottolinea come sia calata la percentual­e di ragazzi che privilegia­no l’interazion­e di persona: nel 2012 era del 49%, ora è scesa al 32% con l’uso della chat come modalità di comunicazi­one preferita. E il 44% si sente frustrato se gli amici sono al telefono mentre stanno insieme. Un terzo del campione, inoltre, è stato svegliato dai telefoni la notte con chiamate, chat o notifiche. Mentre il 13% dichiara di aver subito cyberbulli­smo e il 23% di aver aiutato qualcuno in questa situazione. Infine, si evince che l’89% dei ragazzi ha uno smartphone, praticamen­te il doppio rispetto all’ultima rilevazion­e del 2012 (41%). Il 44% preferisce Snapchat, mentre Facebook si conferma in discesa tra i giovani: è il primo social per il 15% dei ragazzi, era il 68% nel 2012.

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