Quattro progetti di ricerca universitaria su imprese, frontalieri, rifiuti inerti e pendolarismo
Il contributo comunitario di 900mila euro nell’ambito del programma di cooperazione Italia-Svizzera apre una «opportunità per far lavorare nove giovani ricercatori e assegnisti di ricerca e coinvolgerli sempre di più» come ha sottolineato il rettore della Liuc (Università Carlo Cattaneo) Federico Visconti, nel presentare i quattro progetti approvati lo scorso mese di agosto. Ricerca che avrà la durata di 3 anni. «Non da ultimo, il finanziamento è la conferma dell’importanza di un modello di collaborazione a rete tra più istituzioni quale strada per una crescita comune» ha ribadito il rettore dell’Università italiana, capofila per il versante lombardo, mentre per quello ticinese è l’Università della Svizzera italiana di Lugano. «Da soli non si va da nessuna parte», una verità che può apparire scontata, ma che è bene ribadire. I quattro progetti finanziati dall’Unione europea con il Fondo europeo di sviluppo regionale e in parte da fondi nazionali italiani e svizzeri propongono processi d’innovazione nelle Pmi e fabbisogni occupazionali; un’app per il pendolarismo dei cittadini e una nuova logistica del trasporto dei rifiuti inerti, quelli che dalle cave lombarde vanno in Svizzera e quelli degli scarti dell’edilizia che tornano in Lombardia. Infine lo sviluppo di un sistema statistico interattivo Lombardia-Ticino per monitorare il pendolarismo dei frontalieri, sempre più sostenuto. «Progetti di ricerca per migliorare la competitività delle imprese e favorire la collaborazione transfrontaliera» sostengono i relatori.