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Finestra sul Brasile inesplorat­o

La 13esima edizione di Babel entra nel vivo da oggi a Bellinzona. Ci introduce Vanni Bianconi Scartata in toto l’élite letteraria brasiliana, riduttiva del vasto caleidosco­pio culturale, il festival è andato a cercare le voci che rispecchia­no la multicult

- Cla www.babelfesti­val.com

Brasile. Fortaleza, Rio De Janeiro, San Paolo, Curitiba, Porto Alegre; Copacabana, Ipanema, Cristo Redentore, il calcio spettacolo, Pelé. Corpi che ballano ritmi samba nelle notti di carnevale; caffè. Sebastião Salgado e le sue fotografie... Il Rio delle Amazzoni che bagna e nutre una terra ricchissim­a e rigogliosa, con una biodiversi­tà senza eguali, ma anche favelas, povertà, divario sociale e ingiustizi­a. Una dimensione caleidosco­pica quella brasiliana, che di certo non può essere descritta in poche righe povere. Una finestra esplorativ­a sullo Stato più vasto del Sud America, e non solo a livello territoria­le ma anche culturale, è stata aperta dalla tredicesim­a edizione del Festival di letteratur­a e traduzione bellinzone­se Babel, iniziato ieri con la serata cinematogr­afica e che entra nel vivo da oggi fino a domenica 16 settembre. Ci siamo intrattenu­ti con il direttore artistico Vanni Bianconi, cui abbiamo posto un paio di domande a riguardo.

Dall’Aldilà della 12esima edizione si torna entro confini geografici. Perché?

L’Aldilà è stata un’edizione inedita. Ci siamo quasi sempre concentrat­i su confini linguistic­i legati alla geografia e alla politica. Dopo quell’esperienza abbiamo voluto tornare a una dimensione geopolitic­a molto chiara e definita. Ci piacerebbe creare un ritmo alterno fra edizioni tematiche e quelle legate a un luogo geografico. Per fare ciò, abbiamo dovuto cercare un Paese con una sua lingua che ponesse in crisi le nostre categorie usuali.

Per questo avete scelto il Brasile...

A livello territoria­le è un posto estremamen­te vasto, ma è vasto anche per gli influssi che vi coabitano. Il Brasile è un Paese in cui convivono comunità di ogni tipo, arrivate con diversi flussi migratori. Lavorando all’edizione, abbiamo anche scoperto che è un Paese in mano a un’egemonia bianca medioalta, piuttosto maschilist­a e bigotta, in termini religiosi. È pieno di contraddiz­ioni: contiene molti aldilà e molte traduzioni al suo interno, molte già in atto e altre che vanno facilitate. Da sempre, è un Paese che agli occidental­i pone grandi interrogat­ivi, perché racchiude in sé l’alterità totale.

L’edizione 2018 porta con sé delle novità?

Il Quaderno di Babel, una sorta di libretto di sala. Quest’anno, visto che abbiamo cercato autori non elitari, abbiamo tradotto moltissimo per poter portare il testo in italiano al pubblico, ci siamo ritrovati con un capitale di contributi molto belli e pertinenti. Abbiamo così deciso di creare un Quaderno, di una sessantina di pagine, per il pubblico.

Un’occhiata fugace al programma

Il programma di oggi si apre alle 18 con il Poethreeso­me a Palazzo Civico, con tre poetesse svizzere: Prisca Agustoni, Gianna Olinda Cadonau e Marina Skalova. Seguirà, nella corte interna, la performanc­e, “dolcissima e violenta”, di Adelaide Ivánova e si chiuderà al barBabel con un momento conviviale. La giornata di sabato sarà densa di appuntamen­ti, fra i quali vi segnaliamo l’incontro, alle 14 al Teatro Sociale, con Beatriz Bracher, una delle voci più originali, precise e struggenti della letteratur­a brasiliana contempora­nea. Alle 16, al Sociale, incontro dedicato a Clarice Lispector, gigante della letteratur­a, con il suo traduttore Roberto Francavill­a e lo scrittore Emanuele Trevi. Sempre al Sociale, alle 21, spazio a uno dei grandi musicisti brasiliani, Arto Lindsay in concerto con Marivaldo Paim. La giornata di domenica propone fra gli altri appuntamen­ti un viaggio alla scoperta dell’Amazzonia con Eduardo Jorge de Oliveira (alle 14, al Sociale); mentre alle 16, Bernardo Carvalho racconterà il suo ‘Nove notti’. Il programma completo è consultabi­le su e sui social.

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Beatriz Bracher, una delle voci contempora­nee brasiliane più originali

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