Indagato, il governo vuole licenziarlo
Prospettata la disdetta al funzionario del Dss accusato di reati sessuali
Per il governo va licenziato. Ha quindi prospettato al funzionario del Dipartimento sanità e socialità sotto inchiesta per reati sessuali – sospeso ai primi di giugno dall’Esecutivo – la disdetta del rapporto di impiego con il Cantone. La decisione del Consiglio di Stato è di settimana scorsa. Difeso, per quel che riguarda il filone amministrativo, dall’avvocato Romina Biaggi-Albrici, l’uomo ha ora la facoltà di interpellare la Commissione conciliativa per il personale dello Stato, sottoponendole il proprio caso. Una strada che il legale del funzionario afferma di voler percorrere. «Andremo sicuramente in conciliazione», dice l’avvocato Biaggi-Albrici, da noi interpellata. A quel punto, secondo la Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti, la Commissione “è tenuta a indire, entro un termine di 15 giorni, un’udienza di conciliazione e a comunicare al più presto all’autorità di nomina”, cioè il Consiglio di Stato, “se le parti hanno raggiunto un accordo”. Sulla sessantina, esperto di politiche giovanili, il funzionario è imputato di coazione e violenza sessuale. I fatti sarebbero accaduti tra i dieci e i quindici anni fa quando le due presunte vittime erano minorenni (una era vicina alla maggiore età). Patrocinato sul fronte penale dall’avvocato Niccolò Giovanettina, il collaboratore del Dss respinge le accuse mossegli. Titolare del procedimento penale è la procuratrice pubblica Chiara Borelli. L’inchiesta prosegue nel massimo riserbo, considerata anche la particolare delicatezza del caso. Residente nel Sottoceneri, l’imputato è alle dipendenze del Cantone da diversi anni. Le indagini sono scattate in seguito alla segnalazione di una delle due vittime, assistite dall’avvocato Carlo Borradori. Il governo ha appreso dell’apertura del procedimento da parte del Ministero pubblico agli inizi dello scorso mese di giugno. E nel giro di qualche giorno ha deciso la sospensione del funzionario. Provvedimento che il collaboratore del Dss, attraverso l’avvocato Biaggi-Albrici, ha impugnato davanti al Tribunale cantonale amministrativo. Al Tram la vertenza è a tutt’oggi pendente. Nei giorni scorsi intanto il Consiglio di Stato ha prospettato al funzionario la disdetta del rapporto d’impiego.