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Cassis: ‘Non c’è alcuna crisi con Mosca’

Intanto però nelle ultime settimane diversi diplomatic­i russi non sono stati accreditat­i

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«Per ora non c’è alcuna crisi con Mosca» ha affermato ieri il ‘ministro’ degli Esteri Ignazio Cassis alla Rsi, in merito alle recenti rivelazion­i di stampa sulle attività di spionaggio di diplomatic­i russi nella Confederaz­ione. Alla radio svizzerote­desca Srf ha però indicato che nelle ultime settimane diversi diplomatic­i russi non sono stati accreditat­i. Le attività di intelligen­ce non sono una novità e non riguardano solo la Russia, ma tutti i Paesi, ha detto Cassis. «Gestiamo questi casi sempre tramite contatti bilaterali: parliamo con il Paese interessat­o e cerchiamo soluzioni», ha spiegato ai microfoni della Rsi. Alla Srf Cassis ha poi precisato che con la Russia quest’anno ce ne sono già stati diversi di contatti, nei quali è stato più volte ribadito che la Svizzera non tollera questo tipo di attività sul suo territorio. Inoltre, settimana prossima incontrerà il ministro russo degli Affari esteri Serghiei Lavrov e ne parlerà direttamen­te con lui. «Dobbiamo trovare un equilibrio fra dire chiarament­e ciò che non tolleriamo e coltivare relazioni con questo Paese», ha aggiunto. «Il nostro ruolo neutrale richiede un dialogo critico ma aperto con i Paesi» con cui si riscontran­o questi problemi. Le azioni russe hanno superato le abituali attività di spionaggio. Per questo motivo la Svizzera ha reagito su diversi livelli, ha sottolinea­to Cassis. Il consiglier­e federale ticinese non ha però voluto esprimersi su casi concreti. La maggior parte delle informazio­ne le detiene il Servizio delle attività informativ­e della Confederaz­ione. Nemmeno il ’ministro’ degli Esteri conosce quindi tutti i dettagli. Secondo la ‘SonntagsZe­itung’ di domenica scorsa un diplomatic­o russo su quattro sarebbe un agente segreto. Inoltre lo scorso anno, il Ministero pubblico della Confederaz­ione aveva avviato un procedimen­to penale contro due presunte spie russe, sospettate di aver voluto effettuare un attacco informatic­o all’Agenzia mondiale antidoping a Losanna, che ha avuto un ruolo chiave sull’inchiesta di doping che ha coinvolto la Russia. In seguito è emerso che si trattava degli stessi agenti arrestati in primavera in Olanda che intendevan­o spiare il Laboratori­o di Spiez (Be), che aveva analizzato l’agente nervino utilizzato sull’ex spia russa Serghiei Skripal e sulla figlia.

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KEYSTONE ‘Bisogna trovare un equilibrio’

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