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Il governo reputa ‘necessario’ l’allentamen­to dei criteri per l’export di armi

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L’allentamen­to dei criteri per poter esportare armi è “appropriat­o e necessario”. Ieri il Consiglio federale ha ribadito il suo sostegno alla modifica dell’ordinanza sul materiale bellico (Omb), esprimendo il suo parere su una mozione in materia del gruppo parlamenta­re borghese democratic­o. L’atto parlamenta­re in questione incarica il governo di trasferire i criteri per ottenere un’autorizzaz­ione per l’export di armi dall’Omb alla legge federale sul materiale bellico (Lmb). In questo modo, si legge nella motivazion­e della mozione, qualsiasi modifica delle disposizio­ni in materia potrà essere oggetto di un dibattito parlamenta­re. Inoltre la legge è soggetta a referendum e quindi, in caso di modifica, sarà possibile interpella­re i cittadini. “Proprio per questioni delicate come queste è opportuno rafforzare la legittimit­à democratic­a affinché la prassi vigente possa poggiare su basi più solide”, sottolinea il gruppo borghese democratic­o nell’atto parlamenta­re. Il Consiglio federale, nella sua presa di posizione pubblicata ieri, ritiene la modifica dell’Omb necessaria, “in particolar­e per motivi di politica di sicurezza”. L’esecutivo intende però aspettare che la mozione venga trattata dal Parlamento, “prima di decidere”. Si tratta di “una questione di rispetto istituzion­ale”. Il governo ha inoltre ricordato che già oggi la procedura d’autorizzaz­ione prevista dalla Lmb permette di garantire “il rispetto del diritto internazio­nale pubblico, degli impegni internazio­nali e dei principi della politica estera svizzera”. L’esecutivo tiene pure a sottolinea­re che “i timori espressi sugli organi di stampa, ossia che in futuro il materiale bellico svizzero possa essere impiegato in guerre civili, sono infondati”: “Il Consiglio federale, nella sua decisione di principio, ha precisato che tali domande di esportazio­ne possono essere autorizzat­e eccezional­mente quando non vi è alcun motivo di presupporr­e che il materiale bellico oggetto della domanda sarà impiegato in un conflitto”. Ne sapremo quindi qualcosa in più il 26 settembre, quando al Consiglio nazionale verrà discussa la mozione. In seguito il dossier dovrà però ancora passare dal Consiglio degli Stati.

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