La memoria lunga di una donna inguaia Kavanaugh
Washington – Lo scheletro nell’armadio di Brett Kavanaugh rischia di rovinare addosso a Donald Trump. L’aspirante giudice supremo, reazionario e bigotto, indicato dal presidente per spostare all’estrema destra per molti anni a venire la Corte è infatti accusato da una donna di averla molestata sessualmente, ehm... 36 anni fa. In una festa estiva, quando aveva 15 anni, fu spinta in una camera da Kavanaugh e da un suo compagno, entrambi ubriachi, e che il primo la bloccò su un letto, la palpò sopra i vestiti, si strusciò contro il suo corpo e tentò di toglierle gli abiti, tappandole la bocca quando lei cercò di gridare. Vai poi a sapere se è “coraggio” o chissà che altro. Fatto sta che in un’America dove vige un puritanesimo che ama sbirciare nelle mutande altrui, le parole di Christine Blasey Ford, 51 anni, docente di psicologia clinica alla Palo Alto University, potrebbero costare il posto a Brett “Dio-Patria-Famiglia” Kavanaugh, e non poco fastidio al suo padrino. Le audizioni di Kavanaugh davanti alla Commissione giustizia del Senato non sono filate come il nominato si attendeva, ma forse un’approvazione l’avrebbe pur strappata, prima del voto dell’aula. Ora, però, tutto rischia di venire compromesso. Blasey Ford ha deciso di uscire allo scoperto dopo che è divenuta pubblica una sua lettera-denuncia alla senatrice dem Dianne Feinstein e poi finita all’Fbi. Ieri il ‘Washington Post’ ha pubblicato la sua storia, e lei stessa si è detta pronta a testimoniare al Congresso. I democratici hanno subito chiesto di rinviare il voto per fare luce sulle accuse. Con loro tre senatori repubblicani che hanno cambiato così gli equilibri in commissione, dove il Grand Old Party ha una maggioranza di un solo voto. Gioco forza per il presidente della commissione, il repubblicano Chuck Grassley, annunciare che la donna “merita di essere ascoltata”. Con ogni probabilità verrà risentito anche Kavanaugh che in una dichiarazione diffusa dalla presidenza si è detto pronto a parlare al Senato per difendere la sua “integrità”. Ed evitare un altro guaio a Trump.