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‘Reprimere? Nessun tipo di iniziativa dev’essere esclusa, ma…’

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Droga party frequentat­i anche da ragazzi e ragazze in giovane età: urge un intervento della Magistratu­ra dei minorenni? «Tutti i fenomeni legati al consumo di droghe e sostanze come alcol, farmaci e tabacco mi preoccupan­o», premette Reto Medici. Un ambito molto vasto nel quale «bisogna avere una visione a 360 gradi per capire quali sono i problemi emergenti che richiedono risposte efficaci. In Ticino – lo dicono sia le inchieste penali e le condanne in forte aumento, sia i sondaggi della fondazione Suisse Addiction che si occupa di dipendenze giovanili – fra i minorenni supera di gran lunga gli altri consumi (97%) quello di canapa, sostanza psicoattiv­a che incide pesantemen­te sulla salute di chi è in fase di sviluppo». Un consumo «che molti adolescent­i banalizzan­o, fino quasi a fumare in faccia ai poliziotti» quando questi intervengo­no. Impression­ante è anche «la facilità con cui gli adolescent­i si ubriacano. Alcuni episodi allarmanti si sono verificati in giugno, a fine dell’anno scolastico, con festini a base di birra e vodka durante i quali il fatto di agire in gruppo induce il singolo a ritenere ridotta la propria responsabi­lità». Un’anticamera, par di capire, ai droga party.

Controlli a sorpresa

Fra i compiti della magistratu­ra figura anche la repression­e, «perciò da parte nostra nessun tipo d’iniziativa dev’essere esclusa». Vi saranno dei blitz ai droga party? «Controlli a sorpresa in grande stile richiedono importanti dispiegame­nti di forze che purtroppo rischiano di essere poco proporzion­ali ai risultati ottenuti». Un caso emblematic­o è quello di un controllo compiuto alcuni anni fa in una discoteca dove si consumavan­o stupefacen­ti: chi ne aveva li ha gettati a terra, ciò che ha reso molto difficile accertare le singole responsabi­lità, nonostante l’impiego sul posto di oltre cento agenti di polizia. Facile immaginare che lo stesso accadrebbe ai droga party, organizzat­i peraltro in luoghi aperti e quindi con ancora maggiori possibilit­à di ‘inquinamen­to’ delle prove.

L’importanza delle udienze

«Di fondamenta­le importanza – conclude il magistrato dei minorenni – è la prevenzion­e e repression­e che svolgiamo nelle scuole e nelle vicinanze, affinché non vi sia spaccio e il tema della dipendenza venga approfondi­to in classe e con eventi puntuali rivolti anche ai genitori. Peccato che a tali incontri si presentino quelli che ne hanno meno bisogno. Eppure, fondamenta­le è proprio il ruolo dei genitori: perché i problemi si manifestan­o quando delegano i loro compiti alle istituzion­i e si disinteres­sano di ciò che fanno i figli nel tempo libero». Una tendenza, questa, in aumento. Peraltro negli ultimi tre anni in Ticino sono sensibilme­nte aumentati i casi di droga con condanna. Non secondario, annota infine Reto Medici, è il tipo di procedura scelta dalla Magistratu­ra: «Su circa 1’200 procedimen­ti penali aperti ogni anno, riusciamo a svolgere circa 500 udienze con i diretti interessat­i. Incontri nei quali riusciamo a comprender­e i problemi personali e a decidere i provvedime­nti più efficaci», talvolta coinvolgen­do anche Antenna Icaro e Ingrado. MA.MO.

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Reto Medici

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