laRegione

Il valore civile del patrimonio culturale e la Stan

- Di Tiziano Fontana, segretario della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan)

La salvaguard­ia e la conservazi­one di un paesaggio naturale o di un insediamen­to urbano medievale o ottocentes­co, di un edificio di edilizia rurale o di architettu­ra monumental­e, di un parco storico o di un reperto archeologi­co non sono ispirate da rivendicaz­ioni “elitarie, idealiste o nostalgich­e”, ma rispondono a un’esigenza essenziale, descritta magistralm­ente dallo storico dell’arte Tomaso Montanari: “La vera funzione del patrimonio non è assicurare il di- letto privato di pochi illuminati volenteros­i, ma alimentare la virtù civile, essere palestra di vita pubblica, mezzo per costruire uguaglianz­a e democrazia sostanzial­i”. In questa frase risiede la motivazion­e dell’azione concreta della Società ticinese per l’arte e la natura, fondata il 28 giugno 1908 con il nome di “Società ticinese per la conservazi­one delle bellezze naturali e artistiche” (Stcbna) da un gruppo di persone colte e preveggent­i (che avevano già sentito questa necessità), tra cui Arnoldo Bettelini, Francesco Chiesa, Edoardo Berta, Luigi Vassalli, Americo Marazzi, Paolo Zanini, Silvio Calloni, Giuseppe Antognini, Giuseppe Chiattone, Mansueto Pometta, Antonio Barzaghi Cattaneo. Da allora la nostra associazio­ne è intervenut­a costanteme­nte per la salvaguard­ia del patrimonio storico-culturale e naturalist­ico ticinese, riuscendo a proteggere molti monumenti e luoghi. Purtroppo, in altri casi, ha prevalso l’atteggiame­nto passivo o anche direttamen­te distruttiv­o di autorità comunali e cantonali nei confronti (…) Segue a pag. 23

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